tag:blogger.com,1999:blog-9114661221482367192024-03-05T01:45:46.023-08:00 Zittiana's CornerTiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.comBlogger23125tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-12631565510674922412014-09-21T03:30:00.000-07:002014-09-21T03:30:20.957-07:00Apre oggi la Mostra fotografica dell'Intercultura "Pane e identità"<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5jLNT_b1ag2jcEyrpy_s2gguSqSuz7Jy45ZE1WqeERJdLcVknGJO2KJUojADZWC32OiGovj2zSDmahWiiZrdjutjyMXTmrpsf1V9KaisYEKYgY3Sdc-EBJMKkkyGu_99mXh_FdhqzvU/s1600/10609636_659531834161836_7718943185451559413_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; color: #333333; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh5jLNT_b1ag2jcEyrpy_s2gguSqSuz7Jy45ZE1WqeERJdLcVknGJO2KJUojADZWC32OiGovj2zSDmahWiiZrdjutjyMXTmrpsf1V9KaisYEKYgY3Sdc-EBJMKkkyGu_99mXh_FdhqzvU/s1600/10609636_659531834161836_7718943185451559413_n.jpg" height="307" width="640" /></a><span style="color: white;">Si inaugura oggi la <a data-mce-href="https://www.facebook.com/events/826954724006015/?ref_dashboard_filter=upcoming" href="https://www.facebook.com/events/826954724006015/?ref_dashboard_filter=upcoming" target="_blank" title="salva evento su facebook">Mostra fotografica dell'Intercultura e della Solidarietà "Pane e identità"</a>, presso la <a data-mce-href="https://www.google.it/maps/place/Piazza+Fonderia,+90133+Palermo/@38.1194408,13.3659897,15z/data=!4m2!3m1!1s0x1319e5f30a399929:0xd983eb6106c4f9e9" href="https://www.google.it/maps/place/Piazza+Fonderia,+90133+Palermo/@38.1194408,13.3659897,15z/data=!4m2!3m1!1s0x1319e5f30a399929:0xd983eb6106c4f9e9" target="_blank" title="mappa evento">Real Fonderia di Palermo</a>, alle 17, voluta dall'organizzazione umanitaria internazionale <a data-mce-href="http://www.lifeandlife.org/" href="http://www.lifeandlife.org/" target="_blank" title="life and life.org">Life and Life</a>, in occasione della II° edizione del <a data-mce-href="http://www.tumiami.org/progetto-tumiami/" href="http://www.tumiami.org/progetto-tumiami/" target="_blank" title="progetto TuMìAmì">Festival Internazionale dell'Intercultura Solidale "TuMìAmì"</a>. Seguirà aperitivo offerto dall'organizzazione presso il Pub Calamuri. La mostra vuole interpretare il cibo come occasione di scambio e incontro tra culture diverse; come veicolo d'eccezione nell'apprendimento dell'altro e utile strumento di avvicinamento tra le culture. Le tradizioni e le storie dei popoli vengono così raccontate tramite le immagini.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="color: white;">La mostra è solo uno degli eventi del Festival Internazionale dell'Intercultura Solidale "TuMìAmì", che con la seconda edizione di quest'anno festeggia il successo di importanti obiettivi raggiunti nel 2013. Grazie ai fondi raccolti e alle donazioni alcuni bambini del Bangladesh hanno potuto raggiungere l'Italia per essere curati. Per questi motivi il Festival vanta l'assegnazione della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'adesione dello stesso per la seconda edizione. Lo scopo di quest'anno è la costruzione di un ospedale in loco, volto ad ospitare la popolazione indigente del Bangladesh che non può beneficiare di alcuna assistenza sanitaria pubblica. Il progetto ha coinvolto la facoltà d'Ingegneria dell'Ateneo di Palermo, il FESSM ma pure enti pubblici e privati del Bangladesh.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="color: white;">La mostra terminerà il 27 settembre. Ma il Festival continuerà fino al 23 ottobre.</span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0Palermo, Italy38.1156879 13.36126709999996437.915870899999994 13.038543599999963 38.3155049 13.683990599999964tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-631917485593202422013-04-08T02:39:00.003-07:002013-04-08T02:39:58.974-07:00“TI PREGO LASCIATI ODIARE”: VINCE IL SELF-PUBLISHING<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlsRU9tjKCAb6uA__e3hTOuUqTDCS3iYNmp2A0X5lK84a3C0jgw3PpgvBObj6ezPmUEMsjDj1kv7KDDUEBztJecIIoKU5BOBnaDDvmUZVgZgGOMmWrHbmH3Yo4uDRW8GhMVyicHqv28S0/s1600/b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlsRU9tjKCAb6uA__e3hTOuUqTDCS3iYNmp2A0X5lK84a3C0jgw3PpgvBObj6ezPmUEMsjDj1kv7KDDUEBztJecIIoKU5BOBnaDDvmUZVgZgGOMmWrHbmH3Yo4uDRW8GhMVyicHqv28S0/s320/b.jpg" title="" width="320" /></a></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><strong><a data-mce-href="http://blog.newtoncompton.com/ti-prego-lasciati-odiare/" href="http://blog.newtoncompton.com/ti-prego-lasciati-odiare/" target="_blank"><span style="color: white;">"Ti prego lasciati odiare"</span></a>: vince il self-publishing.</strong> Un successo editoriale a sorpresa per <span style="color: white;"><a data-mce-href="http://blog.newtoncompton.com/ti-prego-lasciati-odiare/autrice/" href="http://blog.newtoncompton.com/ti-prego-lasciati-odiare/autrice/" target="_blank"><strong><span style="color: white;">Anna Premoli</span></strong></a> </span>, la consulente finanziaria di Milano, amante della matematica, protagonista del primo vero caso di <a data-mce-href="http://www.selfpublishinglab.com/" href="http://www.selfpublishinglab.com/" target="_blank"><strong><span style="color: white;">self-publishing</span></strong></a> italiano. E a giudicare dai numeri fatti, si tratta di un tentativo ben riuscito. E del tutto originale nella sua pubblicazione.</span></div>
<a name='more'></a><span style="background-color: black; color: white;"> Infatti, l'autrice ha scritto il romanzo senza alcun obiettivo editoriale. La Premoli ha scritto la sua storia spinta dal bisogno di rifugiarsi nella scrittura, per fuggire dalla quotidianità e distrarsi dal lavoro. La nostra autrice si dedica nelle ore serali a scrivere delle storie, le sue, come chiunque, elaborando così un <strong>successo editoriale, inconsapevolmente</strong>. Già, perchè all'alba del suo compleanno, è stato il marito a preoccuparsi di pubblicare il libro, per farle una sorpresa. Fatto che ha sorpreso non solo lei, ma l'intero mondo editoriale, che ha potuto toccare con mano l'esperienza del self-publishing. Dopo essere stato editato, il romanzo ha fatto il giro del Web, registrando l'attenzione generosa di un pubblico attento e selettivo. E' stato il <strong>caro vecchio passaparola</strong> a dare conoscenza del libro della Premoli. E non c'è migliore promozione di quella fatta dagli stessi utenti.</span><br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Definito da <a data-mce-href="http://cultura.panorama.it/libri/anna-premoli-ti-prego-lasciati-odiare" href="http://cultura.panorama.it/libri/anna-premoli-ti-prego-lasciati-odiare" target="_blank"><strong><span style="color: white;">Panorama</span></strong></a>: « E' già un caso. Il genere è luxury romance, tra finanza e castelli di famiglia.» Il romanzo è ambientato nella Londra degli affari, e <a data-mce-href="http://blog.newtoncompton.com/ti-prego-lasciati-odiare/" href="http://blog.newtoncompton.com/ti-prego-lasciati-odiare/" target="_blank"><strong><span style="color: white;">racconta una storia d'amore apparentemente impossibile</span></strong></a>: quella tra Ian e Jennifer, due colleghi di lavoro che si detestano, non si sopportano e si fanno la guerra. Un giorno sono costretti a lavorare a uno stesso progetto. Ian è lo scapolo più ambito di Londra: basta un’innocente serata in ristorante per farli finire in prima pagina. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso? Lui invece è divertito e le darà carta bianca con il facoltoso cliente se accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco!</span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-60841923852049243752013-04-08T02:35:00.001-07:002013-04-08T02:35:21.599-07:00GUADAGNARE RICICLANDO E' POSSIBILE!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3DnlF3HVhHvmPY33a3mB75ler-XlaeUA-_-Yjc2XyCWh9MCOOaLVWvVYNF6C86ncLLvn_dvFwqnJKs0tdIZclxGBjF1OkD5yuiY532EG-bjPtZQuTc_b3SQT5dJFrilT4S2fHLydJLUU/s1600/scarti-600x356.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3DnlF3HVhHvmPY33a3mB75ler-XlaeUA-_-Yjc2XyCWh9MCOOaLVWvVYNF6C86ncLLvn_dvFwqnJKs0tdIZclxGBjF1OkD5yuiY532EG-bjPtZQuTc_b3SQT5dJFrilT4S2fHLydJLUU/s320/scarti-600x356.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><a data-mce-href="http://www.ioricreo.org/tag/riciclare/" href="http://www.ioricreo.org/tag/riciclare/" target="_blank"><strong><span style="color: white;">Riciclare</span></strong></a>, ma non solo. Gli <strong>scarti alimentari</strong> possono assumere un valore economico e scientifico che mai avremmo immaginato. Le <strong>scorze degli agrumi</strong> ormai spremuti, le <strong>bucce di pomodoro</strong> e altri tipi di scarti alimentari possono raggiungere un valore pari ance a <strong>1000 euro al chilo</strong>, in quanto possono essere indirizzati alla <strong>ricerca scientifica</strong>, in grado di derivarne <strong>estratti naturali da utilizzare nell'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica</strong>.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Si tratta di quanto comunicato da parte di <a data-mce-href="http://rugiadapoint.it/articoli/3101134811/dagli-scarti-alimentari-molecole-utili-la-ricerca-scientifica" href="http://rugiadapoint.it/articoli/3101134811/dagli-scarti-alimentari-molecole-utili-la-ricerca-scientifica" rel="nofollow" target="_blank"><strong><span style="color: white;">Fabrizio Adani</span></strong></a>, responsabile scientifico del <strong>Gruppo Ricicla</strong>, facente parte del Dipartimento di produzione vegetale della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano, che avrà l'occasione di approfondire il tema dell'utilizzo degli <strong>scarti alimentari nella ricerca scientifica</strong> nel corso dell'appuntamento con "<strong>Food Energy</strong>", all'interno di <a data-mce-href="http://www.bioenergyitaly.com/" href="http://www.bioenergyitaly.com/" rel="nofollow" target="_blank"><strong><span style="color: white;">"Bioenergy Italy"</span></strong></a>, che si svolgerà a Cremona dal 28 febbraio al 2 marzo 2013.</span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">A parere dell'esperto in Italia, allo stato attuale, <strong>non esiste un mercato consolidato</strong> per l'utilizzo di tali scarti alimentari, ma alcune aziende starebbero già lavorando per il perfezionamento del recupero degli stessi, in modo da ottenere da essi delle <strong>molecole ad alto valore aggiunto</strong>, che potrebbero essere utilizzate sia <strong>per produrre energia</strong> che da parte dell'industria farmaceutica.</span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Le <strong>molecole ottenute dagli scarti alimentari,</strong> nel prossimo futuro, potrebbero essere parte di una nuova <strong>"bioeconomy"</strong>, basata sul riutilizzo di quanto di buono ed utile sia possibile recuperare dagli scarti alimentari, con particolare riferimento al settore industriale, prima che essi vengano considerati alla stregua di veri e propri rifiuti.</span></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;">In particolare, a parere di Fabrizio Adani, a partire dagli scarti alimentari sarebbe possibile ricavare <strong>omega3</strong>, omega6, <strong>polifenoli</strong>, carboidrati e<strong> pigmenti naturali</strong>. Al momento però le risorse necessarie a portare avanti un procedimento tanto interessante non sarebbero presenti, nonostante il fatto che, secondo <a data-mce-href="http://www.tekneco.it/ambiente/mille-euro-per-una-buccia-darancia/" href="http://www.tekneco.it/ambiente/mille-euro-per-una-buccia-darancia/" rel="nofollow" target="_blank"><strong><span style="color: white;">quanto dichiarato</span></strong></a> da parte dell'esperto, le molecole ottenute dal riutilizzo degli scarti agroindustriali, a seconda della loro destinazione, possono valere anche 1000 euro al chilo.</span></span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-30618020778868568062013-04-08T02:26:00.000-07:002013-04-08T02:27:13.078-07:00EVASORI FISCALI. QUALI METE PREFERISCONO?<br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivf32p9x_n9IvojhbBEwFP-fWhPqrB6dXk06xuFziWlJcFYKqv5clUufcQHtJ5T-u099iqOfr1E1FQheklNE8oXR1_NAW_5GXvH2Enq5VZHbDJ6tvvqtnc07crq7Tco2GOEHU7OY6Ye6I/s1600/DallItalia-allesteroOK-600x356.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivf32p9x_n9IvojhbBEwFP-fWhPqrB6dXk06xuFziWlJcFYKqv5clUufcQHtJ5T-u099iqOfr1E1FQheklNE8oXR1_NAW_5GXvH2Enq5VZHbDJ6tvvqtnc07crq7Tco2GOEHU7OY6Ye6I/s1600/DallItalia-allesteroOK-600x356.jpg" /></a><span style="background-color: black; color: white;">Il <strong>bilancio 2012</strong> della lotta all’<a data-mce-href="http://opendatablog.ilsole24ore.com/2013/01/fuga-di-capitali-le-mete-piu-ambite-dagli-evasori-nel-2012/#axzz2JGnywYt9" href="http://opendatablog.ilsole24ore.com/2013/01/fuga-di-capitali-le-mete-piu-ambite-dagli-evasori-nel-2012/#axzz2JGnywYt9" target="_blank"><span style="color: white;"><strong>evasione fiscale </strong>ha <strong>oltrepassato la cifra record dei 17 miliardi</strong></span></a>: gli <strong>evasori fiscali </strong>sono stati <strong>8.600</strong>, mentre i <strong>ricavi nascosti al fisco</strong> sono stati pari a <strong>5.6 miliardi</strong>.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><strong>La crisi ha aumentato la fuga di capitali dall’Italia all’estero. </strong>Obiettivo?<strong> sottrarsi alla morsa del Fisco, </strong>fattasi sempre più stringente. L'evasione internazionale accertata dalla Guardia di Finanza nel 2012 ha oltrepassato la cifra record di 17 miliardi, contro gli 11 rilevati nel 2011. In Italia, sono <strong>11.769</strong> i denunciati per reati e frodi fiscali. <strong>16.233</strong> i<strong> lavoratori </strong>completamente <strong>in nero</strong> e di 13.837 lavoratori irregolari. Smascherati <strong>1027</strong> <strong>falsi invalid</strong>i e <strong>3.500 "finti poveri"</strong>.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><a data-mce-href="http://opendatablog.ilsole24ore.com/wp-content/uploads/2013/01/DallItalia-allestero.jpg" href="http://opendatablog.ilsole24ore.com/wp-content/uploads/2013/01/DallItalia-allestero.jpg" target="_blank" title="vai all'infografica"><span style="color: white;">L’ infografica elaborata da <em>Il Sole 24ore</em></span></a> , mostra il numero dei casi contestati in diversi Paesi europei e negli Usa. In vetta spicca il <strong>Lussemburgo</strong>, cui seguono Irlanda e Svizzera: a chiudere il cerchio il Principato di Monaco e San Marino, entrambi a quota 26.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Nell'anno appena trascorso le Fiamme Gialle sono state impegnate in particolare su tre fronti: quello relativo alle <strong>frodi fiscali</strong>, quello inerente alla <strong>lotta all'evasione fiscale</strong> (con particolare attenzione all'evasione di carattere internazionale) ed infine quello riguardante <strong>l'economia sommersa</strong> ed il contrasto al fenomeno del lavoro nero. L'attività di controllo sul rilascio di <strong>scontrini e ricevute fiscali</strong>, sostanziatasi in oltre 447 mila controlli, ha consentito di appurare irregolarità nel 32% dei controlli effettuati.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, si va dai più sofisticati, come le complesse costruzioni basate sul<a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Trust" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Trust" target="_blank"><strong> <span style="color: white;">trust</span> </strong></a>o sul<strong> l<a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Leveraged_buyout" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Leveraged_buyout" target="_blank"><span style="color: white;">evereged buyout</span></a>, </strong>a quelli più tradizionali, come i trasporti in valigie a doppio fondo o l'uso dei celebri <strong><a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Spallone" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Spallone" target="_blank"><span style="color: white;">spalloni</span></a>.</strong></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">La crisi spinge ad investire all'estero si ai capitali "buoni" che quelli "cattivi", cioè frutto di evasioni e furti allo Stato. Ci auguriamo che l'anno prossimo il bilancio degli evasori sarà più contenuto. Non solo perchè le casse dello stato e dunque le nostre ne risentirebbero positivamente, ma pure perchè significherebbe che le iniziative del governo Monti siano andate a buon fine.</span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-88416003372272337222013-04-08T02:21:00.002-07:002013-04-08T02:28:29.867-07:00Lista dei lavori più onesti. In fondo i politici<br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Una ricerca su quali lavori vengono considerati onesti ed eticamente corrette dagli americani. Se ne interessa il prestigioso<strong> istituto americano di ricerca Gallup</strong>. Sono 22 gli incarichi professionali presi in esame. Secondo il sondaggio agli ultimi posti troviamo i venditori di auto e non a caso i politici. Il risultato dello studio si è basato sull'onestà percepita e sugli standard etici delle professioni. Gli intervistati hanno valutato l'onestà e la scala di etica di ciascuna professione in cinque punti che vanno da "molto alto" a "molto basso".</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><strong>Ai primi posti</strong> si piazza la figura professionale degli<strong> infermieri</strong>, con l'80%, togliendo il primato ai farmacisti. </span><br />
<a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a data-mce-href="http://www.thesocialmagazine.it/lista-dei-lavori-piu-onesti-in-fondo-i-politici-12345/gallup/" href="http://www.thesocialmagazine.it/lista-dei-lavori-piu-onesti-in-fondo-i-politici-12345/gallup/" rel="attachment wp-att-1223" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="gallup" class="aligncenter" data-mce-src="http://www.thesocialmagazine.it/wp-content/uploads/2013/01/gallup.gif" height="663" src="http://www.thesocialmagazine.it/wp-content/uploads/2013/01/gallup.gif" style="border: 0px; display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" width="459" /></a></div>
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: black; color: white;">Il 62% di "punti onestà" va ai<strong> dentisti</strong> americani - in una posizione leggermente inferiore rispetto medici, farmacisti, o infermieri. L'istituto protagonista del sondaggio, Gallup, non ha testato l'onestà e l'etica degli<strong> ingegneri</strong> spesso, ma quest'anno - con il 70% - i tecnici sono al loro punteggio più alto fino ad oggi. Seguono gli psichiatri (41%) e chiropratici (38%) hanno un rating inferiore ancora, anche se entrambi sono al di sopra della media grazie ai loro livelli più alti nella storia Gallup.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Altri rating di onestà alti comprendono<strong> funzionari di polizia, insegnanti universitari, e il clero</strong>. Nella media il giudizio degli americani sull'onestà di <strong>giornalisti, avvocati, venditori, manager</strong> di assicurazione HMO, agenti di cambio, e professionisti di pubblicità, che ottengono il 25%.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">Nei 36 anni di valutazioni, <strong>i membri del Congresso americano non hanno registrato valutazioni positive</strong>. Il punto più alto di deputati e dei congresswomen è stato rinvenuto nel novembre del 2001, dopo gli attacchi terroristici, quando il 25% degli americani hanno valutato la loro onestà come molto alta o alta. Lo scorso anno è stato registrato il punteggio più basso di sempre, il 7%.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px; text-align: justify;">
<strong><span style="background-color: black; color: white;">Pensiamo al risultato di un simile sondaggio in Italia.</span></strong></div>
<div style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; line-height: 19px;">
<span style="background-color: black; color: white;">Né i dirigenti aziendali, né banchieri ottengono un punteggio molto alto, anche se in leggero aumento rispetto allo scorso anno.</span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-87436373931758429532013-04-08T02:17:00.003-07:002013-04-08T02:17:54.459-07:00Attacco d'Arte! Gli eventi da non perdere<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIBXRoSizmekJij0vShI1z7wiDfkZxhgT32WgK_8EkVV2tyGAH6L9TBUdjbbsCpqCLxuvlL9Yqtz12n9oCrmxjvF3qACAggQJBprX1M18Mr5SHuflC-0eWPuUqUc-jWNAmCOokHFlTvvU/s1600/caravaggio-2-600x356.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIBXRoSizmekJij0vShI1z7wiDfkZxhgT32WgK_8EkVV2tyGAH6L9TBUdjbbsCpqCLxuvlL9Yqtz12n9oCrmxjvF3qACAggQJBprX1M18Mr5SHuflC-0eWPuUqUc-jWNAmCOokHFlTvvU/s320/caravaggio-2-600x356.jpg" width="320" /></a></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Arte" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Arte" target="_blank"><span data-mce-style="text-decoration: underline;"><strong><span style="color: white;">Voglia d'Arte</span></strong></span></a>? Ecco <strong>l'elenco degli appuntamenti da non perdere</strong></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">- <strong>About <a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Merisi_da_Caravaggio" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Merisi_da_Caravaggio" target="_blank"><span style="color: white;">Caravaggio</span></a>, visioni e illusioni contemporanee:</strong> 25 artisti contemporanei interpretano Caravaggio. </span></div>
<a name='more'></a><br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">A <a data-mce-href="http://www.comune.frascati.rm.it/" href="http://www.comune.frascati.rm.it/" target="_blank"><span style="color: white;"><strong>Frascati</strong> (RM)</span></a>, dall'1 dicembre al 7 aprile.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">- <strong><a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Auguste_Rodin" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Auguste_Rodin" target="_blank"><span style="color: white;">Auguste Rodin</span></a>. L’inferno di Dante. </strong>Sempre a Frascati, fino al 4 marzo, l'esposizione della quasi sconosciuta opera grafica dell'artista.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">- <strong><a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Jacques_Rousseau" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Jacques_Rousseau" target="_blank"><span style="color: white;">Rousseau</span></a>, l'Italie et la musique</strong>, dal 5 febbraio al 2 marzo, le impressioni del poeta nella scoperta della musica italiana. A <strong>Potenza</strong>, presso la <span data-mce-style="text-decoration: underline;" style="text-decoration: underline;">Biblioteca Nazionale</span>.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">- <strong>La storia, le storie. 150 anni di memorie. </strong>Una mostra che racconta con nuove prospettive gli avvenimenti che hanno caratterizzato il secolo e mezzo di<strong><a data-mce-href="http://www.italiaunita150.it/" href="http://www.italiaunita150.it/" target="_blank"> <span style="color: white;">Unità Nazionale</span></a>. </strong>Fino all' 8 giugno 2013, presso i <span data-mce-style="text-decoration: underline;">Musei Archeologici dell’Alta Val d’Agri e di Muro Lucano</span> (PZ).</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><strong>- <span style="color: white;">Giorgio De Chirico</span> e i libri. </strong>Dal 19 gennaio 2013 al 10 febbraio 2013. A<strong> Bologna</strong>, presso la<span data-mce-style="text-decoration: underline;" style="text-decoration: underline;"> Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio.</span></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">- <strong>Flags of America. </strong>Le nuove opere acquisite dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per la collezione di fotografia internazionale ripercorrono il lavoro di ventidue autori che, tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, hanno scritto alcune delle più importanti pagine della fotografia americana. Fino al 7 aprile a<strong><a data-mce-href="http://www.comune.modena.it/" href="http://www.comune.modena.it/" target="_blank"> <span style="color: white;">Modena</span></a></strong> - <span data-mce-style="text-decoration: underline;">Ex Ospedale Sant’Agostino</span>.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;">- <strong>Sulla via della Seta</strong>: Oltre 150 manufatti originali tra opere d’arte, tessuti, parati, oggetti in vetro e bronzo provenienti da prestigiosi musei di tutto il mondo, modelli, mappe, ricostruzioni, percorsi interattivi e video installazioni. Un itinerario che ripercorre - non solo metaforicamente - quello della leggendaria <strong>Via della Seta</strong>, che tra il VII e il XIV secolo ammaliò mercanti, pellegrini, esploratori e contribuì a scambiare merci preziosissime, diffondere culture e religioni. Fino al 10 marzo a <strong>Roma</strong>, <span data-mce-style="text-decoration: underline;">Palazzo delle Esposizioni</span>.</span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white;"><b>- Brueghel. Meraviglie dell'arte fiamminga. </b>In mostra i capolavori di un’intera dinastia di artisti, attivi tra il XVI e il XVII secolo - oltre 100 dipinti che dispiegano un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni.<b> </b>Dal 18 dicembre 2012 al 02 giugno 2013. Roma, Chiostro del Bramante.</span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-77656708389110176862013-04-08T01:01:00.002-07:002013-04-08T01:07:56.351-07:00<br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black;"><br /></span></div>
<h2>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, Bitstream Charter, Times, serif; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; color: orange; line-height: 19px;">I nomi dei musicisti da seguire nel 2013 </span></span></h2>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5FQX3ntqaDPCrUHHHK1dZaPS9Yc19WnQ2YFiRBT60lxEdpN5o78PK6kkqKLa4Mak4KVMvvZs6igmYxW66JWYM14zYQlqP1DpNOccCrdkRiLDLZSDW5aYtyB5agjy8GU1NLqHiTEBragw/s1600/Jamie%252BN%252BCommons-ok.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; color: #333333; float: left; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5FQX3ntqaDPCrUHHHK1dZaPS9Yc19WnQ2YFiRBT60lxEdpN5o78PK6kkqKLa4Mak4KVMvvZs6igmYxW66JWYM14zYQlqP1DpNOccCrdkRiLDLZSDW5aYtyB5agjy8GU1NLqHiTEBragw/s320/Jamie%252BN%252BCommons-ok.jpg" width="320" /></a><span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><a data-mce-href="http://www.internazionale.it/tag/giovanni-ansaldo/" href="http://www.internazionale.it/tag/giovanni-ansaldo/" target="_blank"><span style="color: white;">Giovanni Ansaldo</span></a> ha scovato<a data-mce-href="http://www.internazionale.it/superblog/giovanni-ansaldo/2013/01/22/teniamoli-docchio/" href="http://www.internazionale.it/superblog/giovanni-ansaldo/2013/01/22/teniamoli-docchio/"> <span style="color: white;"><span data-mce-style="text-decoration: underline;">i nomi dei </span><span data-mce-style="text-decoration: underline;">musicisti da seguire nel 2013</span></span></a>. Il giornalista dell'Internazionale ci dice di "tenerli d'occhio". Questi giovani esordienti hanno infatti pubblicato e inciso ep e singoli durante il 2012 e negli anni precedenti. La qualità del loro lavoro li ha premiati e li ha portati ad essere presi in considerazione come i prossimi protagonisti dello scenario musicale.</span></div>
<a name='more'></a><span style="background-color: black; color: white;"><br /></span>
<br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: white;">Secondo l'opinione di Ansaldo, sul podio si colloca </span><strong style="color: white;"><a data-mce-href="http://www.jamiencommons.com/ " href="http://www.jamiencommons.com/" target="_blank" title="vai al sito ufficiale dell'artista"><span style="color: white;">Jamie N Commons</span></a>. </strong><span style="color: white;">A soli 22 anni promette già bene. La sua carriere inizia a Chicago e Londra, dove studia musica all’università Goldsmiths. Il suo ep d’esordio, pubblicato nel 2011, è un concentrato di folk e soul gotico.</span><strong style="color: white;"> </strong><span style="color: white;">La titletrack </span><strong><a data-mce-href="https://soundcloud.com/jamie-n-commons/the-preacher" href="https://soundcloud.com/jamie-n-commons/the-preacher" target="_blank"><em><span style="color: #ffd966;">The preacher</span></em></a></strong><span style="color: white;">, per Ansaldo è una </span><a data-mce-href="http://en.wikipedia.org/wiki/Murder_ballad" href="http://en.wikipedia.org/wiki/Murder_ballad" style="color: white;" target="_blank"><em><span style="color: white;">murder ballad</span></em></a><span style="color: white;"> coi fiocchi, che mescola i tratti fondanti del soul gotico: lutto, tragedia e religione.</span><strong style="color: white;"> </strong><span style="color: white;">Il titolo riprende quello del nono album di Nick Dave, mentore non a caso del nostro Jamie.</span></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: white;">Al secondo posto il trio londinese </span><strong style="color: white;"><a data-mce-href="http://www.en.wikipedia.org/wiki/Daughters_(band)" href="http://www.en.wikipedia.org/wiki/Daughters_(band)" target="_blank"><span style="color: white;">Daughter</span></a> </strong><span style="color: white;">di Elena Tonra, Igor Haefeli e Remi Aguilella. Sin dall'ep di esordio </span><span style="color: #ffe599;"> </span><em><strong><a data-mce-href="http://www.youtube.com/watch?v=jIDhkngc-Jw" href="http://www.youtube.com/watch?v=jIDhkngc-Jw" target="_blank"><span style="color: #ffe599;">His young heart</span></a></strong><span style="color: white;">, </span></em><span style="color: white;">la band mostra la sua forza nella voce di Elena. Il genere scelto è folk pop, con note dolci e ovattate ma , come scrive Ansaldo: " è solo apparenza. Dietro questa patina qua e là si nascondono piccole inquietudini. Per non dire paranoie". il 19 marzo uscirà il primo singolo</span><em style="color: white;"> If you leave.</em></span></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="font-size: 13px; line-height: 19px; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: white;">Da segnalare</span><strong style="color: white;"> King Krule,</strong><span style="color: white;"> il diciottenne giovane promessa musicale del 2013. Anselmo vuole che sia un futuro</span><a data-mce-href="http://it.wikipedia.org/wiki/Crooner" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Crooner" style="color: white;" target="_blank"><em> crooner</em></a><span style="color: white;">, cioè un artista che interpreta canzoni melodiche in chiave confidenziale. Gli piace trovare spunti variegati, pop, elettronica e raggae. Un introverso quindi che ha tanto da dire. Anche se per il momento non si sa quando uscirà il suo primo singolo. Tranquilli, ci sono gli ep già pubblicati a testimoniare le qualità di questo artista. Vi consigliamo l'ascolto di</span><span style="color: #ffd966;"> </span><em><strong><a data-mce-href="http://www.youtube.com/watch?v=hvZJI8rerWA" href="http://www.youtube.com/watch?v=hvZJI8rerWA" target="_blank"><span style="color: #ffe599;">Rock Bottom</span></a></strong><span style="color: #ffd966;">,</span><span style="color: white;"> </span></em><span style="color: white;">dove aggiunge un profumo blues.</span></span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-76527632759014950692012-10-11T11:14:00.000-07:002012-10-11T11:18:51.167-07:00TREMA IL MEDITERRANEO Il ritmo serrato degli ultimi eventi getta le istituzioni nel caos<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifd25Z7Nl3xq8JhEbs9lx-T5caQ7QuYMze9GPzQ3qBT6PBUxY4v3BBA4ktVpQOlcDTlwe64zgKHT8bLN3UrFn1JxbGvq8vd__kX684Skw8N62RMKq2i1r5SVzSTPDgB-vQHVsmzwQUVT0/s1600/mare+nostrum.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifd25Z7Nl3xq8JhEbs9lx-T5caQ7QuYMze9GPzQ3qBT6PBUxY4v3BBA4ktVpQOlcDTlwe64zgKHT8bLN3UrFn1JxbGvq8vd__kX684Skw8N62RMKq2i1r5SVzSTPDgB-vQHVsmzwQUVT0/s400/mare+nostrum.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<h3 class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
29 MARZO 2011 Mediteraneus, cioè “tra le
terre”. Come spesso accade sono proprio le etimologie a fornirci le
migliori spiegazioni di un dato fatto. Da sempre il Mediterraneo si distingue
nel suo essere culla di antiche e floride civiltà. In non più di 2,51 milioni
di km quadrati di superficie si estende una “terra comune”, che stringe
Francia, Italia, Spagna, Gibilterra, Albania, Grecia, Libia, Libano,
Turchia,Tunisia, Marocco, Egitto, Siria, Palestina, Israele, Bosnia,Slovacchia
e Slovenia, senza dimenticare le isole di Cipro e Malta. Un mare
intercontinentale che nei secoli è stato luogo d’incontro e scontro tra le
culture che vi si affacciano. Il suo essere centro vitale degli scambi
commerciali e delle comunicazioni, tanto nel passato, quanto adesso, lo ha reso
ambita preda dell’esterno. Certo, perché il Mare Nostrum oltre che possedere
straordinarie risorse naturali è soprattutto cerniera tra Europa, Africa e Asia.
Esso è il cuore pulsante che unisce tre continenti e, come spesso accade,
adesso soffre. Ancora una volta due fronti si contendono in nome della libertà,
di cui il mondo arabo è affamato. Un desiderio di libertà che ancora una volta
l’Occidente della democrazia si sente in dovere di sfamare. L’inizio del 2011
ha visto tutta la fascia meridionale del Mediterraneo infuocarsi di rivolte
contro i principali leader, ormai troppo chiusi in se stessi. Il vento di
libertà ha iniziato a spirare <a name='more'></a>grazie al fermento delle forze innovatrici della Tunisia:il 22
marzo un tunisino, in occasione della visita del segretario generale dell’Onu,
coglie l’eredità del conterraneo Mohamed Bouazizi che nel dicembre del 2010 si
era dato fuoco dando il via alla rivolta contro il regime di Ben Ali. Si
continua con l’Egitto, quando l’11 febbraio di quest’anno, il Presidente Hosni Mubarak è costretto a
dimettersi, consentendo lo svolgimento del referendum del 19 marzo sullo stato
d’emergenza e sul mandato del presidente. Un effetto domino ha così garantito
il susseguirsi di manifestazioni, rivolte e vittime civili , trascinando alla
crisi politica gran parte degli Stati nord africani e non solo. Migliaia di
Siriani sono scesi in piazza a partire dal 18 marzo per protestare contro le
diseguaglianze economiche e la corruzione. La repressione è stata immediata:
decine di persone arrestate e una ventina i morti. Su questa scia si sono anche
mosse le forze rivoltose del Bahrein. Dall’inizio delle proteste che denunciano
la presenza di soldati sauditi nel paese le vittime qui sono più di 20.Il
governo ha risolto con la demolizione del monumento simbolo dei manifestanti in
piazza della Perla, a Manama. La manifestazione a Sana’a, nello Yemen, è stata
la più sanguinosa, costando la vita di 52 persone. E nonostante le
manifestazioni in tutto il paese, Saleh si ostina a non dimettersi e annuncia
anche lui lo stato d’emergenza. Il 20 marzo, poi, 35mila marocchini hanno
apertamente chiesto un governo più democratico, scendendo in piazza senza
scontri. La rivendicazione dei diritti civili investe così tutto il mondo
arabo. In prima fila troviamo le donne e come supporto indispensabile
all’organizzazione delle manifestazioni su internet e social network, le armi
bianche della nostra generazione. La volontà di un cambiamento non poteva non
investire anche la Libia: ma qui il 19 marzo scatta l’operazione Odissey Dawn,
fortemente voluta dal leader francese Nicholas Sarkosy e dal primo ministro
inglese David Cameron. Un’azione che vede impiegati armi e macchinari bellici: Occidente,
Europa e Onu si fanno carico di porre fine alla dittatura libica. Più che negli
altri paesi infuocati dalla rivolta antidittatoriale,in Libia Gheddafi paga le
conseguenze delle azioni compiute in passato: una politica accentrata,
autoritaria e ormai fuori tempo ha portato i suoi generali più che ad amarlo, a
temerlo ed ora ad abbandonarlo per guidare il fronte ribelle. Ma specialmente,
le dinamiche libiche sono state diverse perché diverso era il rapporto
intrattenuto con gli Stati Uniti, che qui non potevano penetrare per favorire
il cementificarsi delle forze ribelli militari. Queste infatti hanno agito in
maniera indipendente e perciò imprevedibile. Sono stati proprio gli eserciti a
condurre la rivolta e l’impossibilità dell’Occidente di fare parte dei giochi,
per gestirli a suo favore, ha portato all’inizio di una guerra che non
credevamo potesse arrivare. Perciò il Mediterraneo fa da campo di battaglia
ancora una volta. Questo fazzoletto di mare ospita culture che col tempo hanno
forse dimenticato di appartenersi. Il padre mediterraneo ha generato figli
tanto differenti tra loro, nel carattere del governo come nell’impostazione
sociale e ancor più religiosa, che non riconoscono d’essere fratelli. Se gli
f-16 perlustrano il cielo, è proprio sulle acque del mare “che sta al centro”
che migliaia di migranti rischiano la vita in cerca di un futuro migliore. In
maggior numero tunisini, ma pure marocchini, egiziani, algerini e libici
sbarcano in centinaia ogni giorno sull’Isola di Lampedusa, che li ha accolti e
si occupa di loro per quanto può. Il numero di migranti all’indomani
dell’inizio della guerra, è giunto a superare quello degli stessi abitanti
dell’Isola. I centri d’accoglienza sono al collasso ( hanno una capienza di 800
persone ma ne ospitano più di mille), con conseguenze igieniche non
indifferenti; senza contare l’impatto sulla stagione turistica su cui l’isola
basa il suo sostentamento annuale. Tantissimi minori approdati: circa 530
secondo le stime di Save The Children. Regioni, comuni e governo si rimbalzano
la palla rovente: è polemica infatti su chi debba farsi carico delle rette
presso le comunità minorili dove i ragazzini-migranti dovranno essere
trasferiti. Proposto lo smistamento tra le regioni , un sindaco come quello di
Milano prende da subito le distanze e dall’alto della Padania risuonano le
soavi dichiarazioni del leader della Lega Umberto Bossi, che vede una sola
soluzione : <Immigrati fora da i bal!>. Resta il fatto che Lampedusa non
si tira indietro: le manifestazioni degli isolani vogliono denunciare
l’abbandono dello Stato italiano ma dell’Europa stessa, che si è rivelata
deludente rispetto alle aspettative. Ogni giorno le maestre e gli alunni della
scuola media di Lampedusa impiegano il proprio tempo intrattenendo gli
immigrati. Volontari si occupano di mantenere le condizioni igieniche stabili.
Le madri offrono cibo e vestiti. Ecco che osservare i fatti da vicino, nel
piccolo e nella semplicità del quotidiano offre la giusta prospettiva. I lampedusiani
hanno dimostrato un’intuizione che di certo li distanzia dalla nostra classe
dirigente: hanno compreso che il nostro futuro è ormai inevitabilmente segnato
dall’incontro con le nuovi genti sbarcate (tutti giovani ) e che per spianare
la strada al naturale corso della storia, occorre “abbracciare” piuttosto che
scacciare. Lampedusa è il nucleo del Mediterraneo. Ma è lontana agli occhi di
chi ne decide le sorti. Tutto intorno la silenziosa guerra mette gli uni contro
gli altri, ma sull’Isola lo scontro diventa presa di coscienza. Perciò li Mediterraneo
trema. Perché fino ad oggi il nostro governo dimostra ancora la sua capacità
d’azione: il caos politico registrato alle Camere ha superato i livelli di
guardia. Lo stesso Napolitano si è visto costretto a radunare al Quirinale gli
esponenti dei partiti per riprenderli sui vergognosi comportamenti tenuti in
sede parlamentare. Come alunni scapestrati, gli “onorevoli” deputati sono stati
sgridati dal Presidente della Repubblica. Ora chiediamoci come in un contesto
come questo, dove le sedute del Parlamento si trasformano in uno show
televisivo e dove lo show televisivo molto spesso si sostituisce al dibattito
parlamentare, si possa giungere a scelte efficaci e confronti fruttuosi. Non
c’è da stupirsi se l’Italia è stata esclusa dal meeting in videoconferenza tra
i quattro grandi gestori dell’azione militare in Libia. D’altronde, noi
forniamo solo le basi militari e punti d’attracco per gli sbarcati! Il mondo
richiede velocità e mano ferma nella ricerca di strategie e risoluzioni a
problemi che avanzano ogni giorno. In che modo, un Paese che non riesce ad
alzarsi può cominciare a correre? Come fidarsi, per esempio, di una classe
dirigente che non riesce ad essere puntuale per una votazione ma che preme per
l’adozione del nucleare anche in Italia? In che modo si eviterebbe il disastro
nucleare in una società che vede palazzi, antichi e non, sgretolarsi anche in
assenza di fenomeni sismici?Se a Fukushima la catastrofe è arrivata col
terremoto dell’11 marzo, sembra che in Italia la catastrofe sia arrivata già da
tempo. Una presenza latente e implicita nell’incapacità delle nostre stesse
istituzioni. Il Mediterraneo quindi trema, ma non è il sisma a scuoterlo.<o:p></o:p></h3>
<h3 style="text-align: justify;">
</h3>
<h3 class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p> </o:p></h3>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0Posizione sconosciuta.34.5531284 18.04801058.3633779 -22.381677 60.742878899999994 58.477698000000004tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-3184196257374787852012-10-11T06:33:00.005-07:002012-10-11T06:39:32.822-07:00SELINUNTE: TORNA ALLA LUCE IL TEMPIO DEL VI SECOLO A.C.<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'estate 2012 il parco archeologico di Selinunte è stato protagonista di scoperte importantissime: riaffiora il tempio più antico, al di sotto del tempio R. Il tempio ed i reperti risalenti al VI sec a.c. (al preriodo cioè della prima età coloniale), alimentano la mole di dati e informazioni storiche disponibili e necessari allo studio del parco archeologico più grande d'Europa. Scoperte fatte dal team dell'università di New York e che meriterebbero maggiore attenzione da parte dei team italiani.Un flauto in ottime condizioni testimonia una florida attività musicale-celebrativa. E parafrasando il pensiero della dott.essa Greco: Camminiamo ogni giorno su tempi arcaici, c'è ancora tanto da ritrovare e studiare per meglio conoscere il terreno che ogni giorno abbiamo la fortuna di battere.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/WWf2PJG7jL4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com091022 Selinunte TP, Italia37.5834865 12.803162737.570903 12.7834217 37.59607 12.8229037tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-26974391861919522372012-10-11T06:14:00.003-07:002012-10-11T06:44:19.747-07:00GUERRA IN IRAQ: LE MORTI SU MAPPA<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; letter-spacing: 0.5pt; line-height: 150%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-size: large;">La redazione della sezione Data Blog del Guardian ha
adoperato i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">log file</i>
di Wikileaks sulla guerra in Iraq per riportare su una mappa i punti dove si
sono verificati tutti i decessi dall’inizio della guerra. <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><a href="http://www.guardian.co.uk/news/datablog/2010/oct/23/wikileaks-iraq-data-journalism" target="_blank"><span style="color: red;">La mappa dei morti in Iraq</span></a></i>
è un registro delle morti che può sembrare raccapricciante, specie se si
specifica che cliccando su un punto localizzato è possibile sapere se la
vittima è un civile od un soldato e per quali cause è avvenuto il decesso. Ma è
forse proprio l’impatto emotivo della mappa il valore aggiunto della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">data story</i> del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Guardian</i>: osservandola, la mappa è tempestata da punti rossi e
sappiamo che ad ognuno di questi corrisponde un caduto. Chi consulta questa
mappa avrà il resoconto dettagliato di quante vittime la guerra in Iraq ha
provocato.</span> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKhGCBPJsU2TdXwQc712MDdzxakhzNOv9v5L2Ph0iE54cmXpngyPK_sUfbL2iRV13TXNSDxetIz8t4NfDyhY2r1p6O4w8p2jkSBKKBHEfOJbPek8cJzz7jqVBO-XQB3_1AdIwmLFJyZc0/s1600/Wikileaks+Iraq+war+logs+-+every+death+mapped.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="433" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKhGCBPJsU2TdXwQc712MDdzxakhzNOv9v5L2Ph0iE54cmXpngyPK_sUfbL2iRV13TXNSDxetIz8t4NfDyhY2r1p6O4w8p2jkSBKKBHEfOJbPek8cJzz7jqVBO-XQB3_1AdIwmLFJyZc0/s640/Wikileaks+Iraq+war+logs+-+every+death+mapped.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="mso-element: footnote-list;">
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; letter-spacing: 0.5pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">FONTE: http://www.guardian.co.uk/news/datablog/2010/oct/23/wikileaks-iraq-data-journalism</span><o:p></o:p></span></div>
</div>
</div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0Iraq33.223191 43.67929126.4332445 33.571869 40.0131375 53.786713tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-86808026060534126682012-10-02T16:41:00.000-07:002012-10-11T06:48:51.345-07:00<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<span style="font-size: 16pt;"><u><span style="background-color: black;"><span style="color: orange;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">IL SUD DEGLI EMIGRANTI ESISTE ANCORA<o:p></o:p></span></span></span></u></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<span style="font-size: 16pt;"><o:p><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"> <span style="font-size: 14pt;">Gli studenti-emigranti scappano dalla “malauniversità”</span></span></o:p></span></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;"></span></span><br /></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" height="244" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMcspErjGkoNVIB9P_FjkUUXzeyGoXKVHA-JmqxP86njo1z_NqrlrZTKUZP1DoqPeP8LYYHMPbQBxGGgwVZxp1QXIV58stXuZwHmb7FrdlZ1T8dzYdANqpbuuM01VtXE8yTmpt472amlY/s320/stud.jpg" width="320" /></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;">Alla fine del “<st1:metricconverter productid="700, a" w:st="on">700, a</st1:metricconverter> fronte dei viaggi
fatti in Italia Goethe scriveva della Campania e del Sud in genere: “Questo è
un paradiso abitato dai diavoli”. Adesso come nel “700 queste parole hanno lo
stesso valore e la stessa efficacia. Col suo pensiero lo scrittore tedesco
voleva trasmetterci l’idea d’un paese bellissimo: ricco d’una terra prospera, capace
d’infiniti frutti e pieno di luce accecante; dove il fragore dei mercati, il
vociare continuo di passanti e mercanti rendeva l’uomo conscio di sé e delle
sue capacità. In questo vortice di colori e suoni stanno gli abitanti, i
diavoli. Anime inquiete, caratteri ribelli, che spesso la legge la fanno da sé;
uomini accesi dal calore della terra su cui nascono. D’altronde è risaputo, il
gene di un popolo è dato largamente dalle caratteristiche ambientali in cui
esso nasce, cresce e si riproduce. Così è per noi meridionali e così è per
tutti gli altri. Ma se dello stivale noi siamo i diavoli è lecito dover
ammettere che i settentrionali ne sono gli angeli? Non è necessario cadere
nelle solite polemiche tendenziose; le statistiche insieme alle innumerevoli
esperienze di ragazzi che come me decidono di emigrare al Nord per la propria
carriera universitaria bastano a rendere chiaro un quadro generale. In Italia
negli ultimi decenni la fuga dei cervelli non ha riguardato unicamente le
grandi menti della ricerca che non avendo supporti finanziari si sono visti
costretti ad espatriare pur di fare il proprio lavoro, ma anche una miriade
infinita di ragazzi del Meridione che una volta preso il diploma si trovano di
fronte oltre che la già difficoltosa scelta del percorso universitario da
intraprendere anche la cruda verità:</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;"></span></span><br /></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;"></span></span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
“Se resto in Sicilia sarà più difficile
laurearsi e trovare lavoro, forse è meglio andare al nord a cercare una
dimensione più efficiente dal punto di vista formativo, più veloce, moderna e
dinamica (senza parlare poi delle incombenze burocratiche cui bisogna essere
soggiogati se si decide di restare presso gli atenei siciliani)”. Ecco qui che
moltissimi studenti siciliani, calabresi, pugliesi e campani emigrano verso un
migliore e più sereno percorso universitario, oltre che di vita, lasciando
casa, affetti e sicurezze e portando via con se ingegno, estro e capacità che
altrimenti non verrebbero mai valutati, sfruttati e promossi, tanto nelle
piccole comunità di provincia quanto nelle grandi cittadine della meridio-land.
La distanza che subito si avverte una volta “espatriati” non si percepisce solo
nei chilometri che ci separano da casa; la si intravede già nel grado di
civiltà, educazione civica e organizzazione che i settentrionali in genere
dimostrano coi fatti: non più ore d’attesa per un autobus, non più liti furibonde
con impiegati inadempienti, ignoranti e presuntuosi, non più finti scioperi che
illudono lo studente, non più aule stracolme all’inverosimile, non più
“incompatibilità ambientali” (se così vogliamo chiamarle) con professori spesso
fin troppo anziani per gestire rettorati e cattedre con 2000 studenti o
semplicemente per poter dire cosa implichi inviare una mail; non più lauree
postergate di un anno od annullate per i clamorosi errori interni delle
segreterie. Quello che ci offre il nord è la certezza di poter contare su
trattamenti più coscienziosi, all’insegna dell’ordine e della precisione nel
lavoro svolto, qualsiasi esso sia; la pulizia e la manutenzione di edifici e
impianti; la partecipazione attiva da parte dei professori; un metodo di studio
molto meno mnemonico e più di sostanza, e lontano dal nepotismo della
malauniversità del Palermitano; la promozione di eventi culturali e artistici
che realmente coinvolgono gli studenti e le loro attività.<o:p></o:p></div>
</span><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;">In questo clima rigido e sotto questo
sole pallido, migliaia di studenti tra siciliani, pugliesi e campani animano le
strade delle principali città universitarie del Nord Italia, emigrando proprio
come fecero i loro nonni; anche se adesso si parte più per la carriera
universitaria che per la certezza di trovare un impiego e anche se la vecchia
valigia di cartone è stata sostituita dal notebook a tracolla il motivo che
spinge ad allontanarsi è lo stesso, ieri come oggi: la precarietà sociale.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;">Si comprende così che c’è tutta
una modernità che ci è negata, uno stadio sociale più avanzato che dovrebbe
appartenerci per generazione; la mia e la nostra generazione, che si affaccia
proprio adesso su un futuro troppo ancorato al passato. Fa rabbia pensare che
non ci sia molto da fare per cambiare lo stato delle cose; inutile dire che la
svolta debba partire dal modus vivendi di un popolo e dalla sua coscienza
civile. Gli studenti-emigranti sono spesso quelli che più vorrebbero rimanere e
fare qualcosa per il territorio dove sono nati. Chissà forse la storia farà da sola,
magari impareremo al Nord ciò di cui il nostro Sud ha bisogno. Oltre che le
grandi riforme, bisogna riappropriarci della nostra memoria; rifarci a quello
che siamo stati in grado di fare quando il Regno delle due Sicilie era la 3°
potenza mercantile del pianeta, quando concorrevamo con Versailles nella
costruzione della Reggia di Caserta e tanto altro ci sarebbe da ricordare. Come
quando Mazzini disse ai giovani militanti della Giovine Italia che quella che
avrebbero creato sarebbe stata l’Italia del Sud.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;">Amo questo nostro paradiso
descritto da Goethe, amo i diavoli che lo abitano nelle loro colorite
caratteristiche, che spesso mi strappano la risata o danno spazio
all’immaginazione più di qualsiasi altro carattere nordico, noioso e piatto; e
amo l’idea che questa sia la mia Casa, ma sogno anche di vedere questi diavoli
diventare un pò angeli, che si soffermino ad osservare quanto stiano
trasformando da soli il loro paradiso in un inferno, dove il pattume galleggia
lungo le strade allagate. Pensiamo all’immagine che diamo del nostro paradiso.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<o:p><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;"> </span></o:p></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<o:p><span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: large;"> </span></o:p></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;"><span style="font-size: large;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;">
</span><em><u>Tiziana Messina</u></em></span></span></span>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0Sicilia, Italia37.2806905 12.805475335.663821999999996 10.2786198 38.897559 15.3323308tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-89150381909962116132012-05-15T01:58:00.000-07:002012-05-15T01:58:19.885-07:00<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 10pt;"><span style="line-height: 20px; text-align: justify;"> </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="color: #333333; font-family: arial,helvetica,sans-serif; font-size: 10pt;"><span style="line-height: 20px; text-align: justify;"><span style="background-color: #444444; color: red; font-size: large;"><span><span style="background-color: black;"></span></span><span style="background-color: black;">LE PORTE DELL'INFERNO ESISTONO DAVVERO</span></span> </span></span></h2>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: arial,helvetica,sans-serif; font-size: 10pt;"><span style="line-height: 20px; text-align: justify;"> </span></span></div>
<div style="background-color: black; color: #f4cccc; text-align: justify;">
<b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial,helvetica,sans-serif;"><span style="line-height: 20px; text-align: justify;">Ma la vera notorietà di questo deserto è dovuta dalla presenza di enormi</span><span style="line-height: 20px; text-align: justify;"> </span><strong style="border-width: 0px; font-family: georgia,'palatino linotype',palatino,'times new roman',times,serif; line-height: 20px; outline-width: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">“crateri di gas” </strong>situati a<span style="line-height: 20px; text-align: justify;"> Darvaza, chiamate <strong>"porte dell'inferno"</strong> , qui viene costantemente bruciato il gas naturale presente nella regione, oltre al petrolio.</span></span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 20px; text-align: justify;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 20px; text-align: justify;"><img alt="alt" src="http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2012/04/tu_cr_5.jpg" /></span></div>
<div style="background-color: black; color: #f4cccc; text-align: justify;">
<span style="font-family: arial,helvetica,sans-serif; font-size: 10pt;"><em><strong><span style="line-height: 20px; text-align: justify;">Queste
magnifiche depressioni geologiche furono scoperte nel 1971 da
scienziati sovietici venuti nell’area in cerca di petrolio e giacimenti
di gas naturale. Durante le loro trivellazioni la terra crollò
improvvisamente creando una voragine senza fondo. A causa della minaccia
dei gas nocivi per i villaggi della zona, i geologi decisero di
infiammare il cratere che perdeva gas, finendo per accendere il più
grande cratere di fuoco mai conosciuto dall’uomo. Ormai il cratere di
gas di Darvaza è diventato un’attrazione turistica poco conosciuta che
brucia ormai da almeno 30 anni grazie alla notevole presenza di gas
naturali nel sottosuolo.</span></strong></em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 10pt;"><em><strong><span style="line-height: 20px; text-align: justify;"><br /></span></strong></em></span></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-88293089580177921782012-05-14T15:51:00.002-07:002013-04-08T00:07:46.888-07:00<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #f1c232; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><span style="color: white;"><span style="color: #f1c232;">IL CONSUMISMO CHE CI CONSUMA</span></span><span style="color: #f1c232;"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #d5a6bd; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #d5a6bd; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";">Crisi. La parola più gettonata degli ultimi tempi. La
recessione, l’assenza di liquidità, il calo delle vendite registrato nel periodo
natalizio, altro non sono che il sintomo più evidente di una malattia che dopo
il boom economico degli anni 50/60 ha infettato l’uomo dell’era post
industriale: il consumismo.</span></span></div>
<a name='more'></a><span style="color: #d5a6bd; font-size: large;"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"> </span></span><span style="color: #d5a6bd; font-size: large;"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">La straordinaria crescita economica scaturita dalla
poderosa iniezione di fondi all’Italia del Piano Marshall (circa 12 trilioni di
dollari) all’indomani della seconda guerra mondiale, unita alle favorevoli
dinamiche internazionali che spingono l’Italia all’esportazione e allo sviluppo
industriale, hanno portato con sé quello
spirito positivistico verso gli acquisti che caratterizzerà l’andamento del
mercato fino ad oggi, fino alla crisi. L’edonismo consumistico è conseguenza
inconsapevole e spontanea del “Miracolo Economico” che ha aperto la strada
all’acquisto di quei beni che fino ad allora la folta classe media italiana considerava
inaccessibili o semplicemente superflui. Se prima la massaia adoperava tutte le
sue forze nel mantenimento della casa, adesso le macchine elettrodomestiche la
sostituiscono in gran parte del lavoro. La società italiana da agricola diventa
industrializzata; povertà e sussistenza erano la norma comune in gran parte
d’Italia, fino a quando gli anni 60 rendono possibile quello che fino ad ora
era considerato impossibile. “Adesso si può! Perché non comprare?”. L’uomo sale
così su di un treno velocissimo senza fermate. La destinazione? Spendere fin
quando e quanto si può. Adesso quel treno è arrivato a destinazione. Ma l’uomo
non è giunto dove si aspettava; e scopre che i mezzi che gli sono rimasti non
bastano a sostenere il ritmo e la velocità precedenti, smascherando l’inganno
che quella folle corsa all’acquisto irresponsabile, perché superfluo e
spasmodico, nascondeva. La corsa sfrenata al potere, al denaro, la
commercializzazione di tutto e di niente, ha svuotato l’uomo dei suoi valori
primigeni e naturali; l’uomo moderno indaga a tentoni il suo mondo in nome di
un unico verbo: ottenere, incamerare e possedere. Ma oggi qualcosa è cambiato:
si sente mozzato, gli manca qualcosa che sente essere più importante degli
ultimi acquisti modaioli. E’ l’impossibilità di realizzare quanto di più insito
c’è nell’uomo: costruire una famiglia, comprare casa, avere un lavoro onesto,
insomma, vivere per costruire e non solo per consumare. E come dall’America
abbiamo ottenuto il benessere economico
ora ne ereditiamo l’insuccesso finale. Il sogno americano si trasforma in un incubo
mondiale. L‘effetto domino che la globalizzazione ha comportato con la crisi
finanziaria americana, investe a macchia d’olio tutto il pianeta. E questo è
certo. Ma non possiamo prescindere dall’attitudine personale all’acquisto,
maturata dopo anni di “cattive abitudini”. Centri commerciali presi d’assalto
sono il simbolo della frenesia manifestata da uomini e donne che correndo a
prendere posto dinanzi le porte del rivenditore ancora chiuse, si accingono
alla lotta per la conquista del prodotto più conveniente. Spesso l’acquisto non
verte su qualcosa che realmente serva, ma che essendo in promozione appare
imperdibile. A Frosinone come a Roma, all’apertura di un noto centro
commerciale, una folla umana è presente sin dalla notte per non perdere la
precedenza all’acquisto. Centinaia le persone accalcate, pronte al litigio e
alla rissa pur di sentirsi i vincitori di una scommessa con l’offerta del
giorno. Un vero arrembaggio che spesso si trasforma in disordini e atti di
violenza che necessitano l’intervento delle forze dell’ordine. Ecco fino a che
punto può spingersi il desiderio di possedere, non importa cosa e quanto sia
necessaria, ciò che basta è la soddisfazione di averla acquistata. Inutile dire
quanto la società globalizzata, quella delle grandi multinazionali, armate
delle più furbe strategie di marketing e di sponsorizzazione , abbia influito
sull’andamento del mercato, influenzando le masse sulla necessità di comprare,
per poi gettare e dunque ricomprare. La società di oggi “manipola i corpi,
trasforma la coscienza dell’uomo istituendo nuovi valori alienanti e falsi” :
un pensiero attuale, scaturito già nel 1975 dalla mente di un Pierpaolo Pasolini
preoccupato per il cambiamento dei comportamenti degli italiani . Non si può
rimanere indifferenti alle abitudini delle nuove generazioni che sin da piccoli
imparano ad intendere gli svariati Oggetti tecnologici come una priorità,
pretendendoli, di modello in modello, assecondando la subdola strategia
consumistica. I nuovi nati impareranno da questo mondo che la lotta
all’economia del consumismo è la battaglia di oggi, cioè quella contro la
perversione di un sistema che ti induce a possedere cose che altrimenti non
vorresti. Spieghiamo quindi cosa accade in realtà: che siamo le pedine di un
gioco ben pianificato, che ci avvolge nel circolo vizioso dell’acquisto
incondizionato e continuo; il ruolo dell’informazione è anche quello di svelare
le dinamiche sociali che ci conducono a certi atteggiamenti. E deve essere a
scopo divulgativo, per far comprendere che essere pedine succubi di strategie
commerciali non ci fa cittadini liberi, tutt’altro. L’acquisto ragionevole è
però affidato al buon senso di ognuno, insieme alla capacità di dare giusti
esempi alle generazioni future e presenti. E chissà, forse proprio la crisi
farà da maestra stavolta, insegnando che solo il giusto equilibrio può
consentire un futuro, che il piacere di un attimo vissuto nell’acquisto di
qualcosa che presto metteremo da parte o butteremo via (per poi riacquistarlo
magari), non vale quanto il piacere di godere di quello che per natura l’uomo è
chiamato a fare: trovare il cibo per sfamarsi, soddisfare la spinta sessuale
che porta la vita, costruire con quello che si ha, sviluppare l’inventiva volta
alla creazione sana di un sistema razionale. Già perché non c’è nulla di più
razionale di questo pensiero. Il metodo “usa e getta”, “compra e dimentica” è
per contro quello più insensato. La “Giornata del non acquisto” (il Buy Nothing
Day) è un evento proposto di anno in anno ai consumatori di tutto il mondo, con
l’idea di passare un’intera giornata senza acquistare nulla, dimostrando così
di non essere del tutto schiavi del consumismo. Per 24 ore milioni di persone
in tutto il mondo si sono sottratte all'ansia consumistica che è diventata la
nostra cultura. Proposte che a parer mio c’è bisogno di foraggiare in modo più
consistente, favorendo l’incontro, il dibattito, per una nuova concezione della
fruizione del tempo. Ma c’è anche l’insegnamento del maestro De Crescenzo, che
in una parte del celebre film “Così parlò Bellavista”, manifesta l’accorato
disappunto nel comprare ciò che già abbiamo (e che a volte non ci accorgiamo
neppure di avere), portando l’esempio delle candeline di compleanno, che non
andrebbero comprate nuove ogni anno: ne basterebbe solo una in più, che unita a
quelle degli anni precedenti, riempirebbe ugualmente una torta di compleanno.
La semplicità è la chiave per sbloccare questo sistema ormai in difficoltà. Il
consumismo non morirà; tornerà alla ribalta quando la crisi sboccerà
nell’ennesimo periodo di benessere, per come ci insegna la storia. Ma speriamo
di aver imparato dalla mancanza che adesso proviamo delle piccole cose, quelle
vere. Solo così, misurando le nostre priorità approderemo ad un consumismo che
non ci consumi noi stessi, un consumismo alla portata dell’uomo, semplicemente
più umano.</span></span></span>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-53382605160991262862012-04-18T08:36:00.000-07:002012-05-14T15:54:47.988-07:00La sfida dell'Open Data: trasparenza e controllo sociale della PA<br />
<a href="http://www.radioradicale.it/scheda/325704?format=52#int2547035,2417,1631"><span style="color: magenta; font-size: large;">OpenData. Simon Rogers del Guardian al seminario "La politica della trasparenza"</span></a> <--- clicca qui<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVYa6_Pg89VvaT8_O_S4uBN-CATI1ruo9wjH7Dp5iG4beuSARKf2BP6wqsx4kLMGeB22TVczd2zSrGJW56MiiiygPSMIgC6tsKsR-TBat5wyX9ny17N-AoXk5Su0MlmadzlgfZgMIhqmM/s1600/Open-Data-finalmente-anche-in-Italia-Vantaggi-per-cittadini-e-sviluppatori-638x425.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVYa6_Pg89VvaT8_O_S4uBN-CATI1ruo9wjH7Dp5iG4beuSARKf2BP6wqsx4kLMGeB22TVczd2zSrGJW56MiiiygPSMIgC6tsKsR-TBat5wyX9ny17N-AoXk5Su0MlmadzlgfZgMIhqmM/s400/Open-Data-finalmente-anche-in-Italia-Vantaggi-per-cittadini-e-sviluppatori-638x425.jpg" width="400" /></a></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0Roma, Italia41.8905198 12.494248641.5122753 11.8625346 42.2687643 13.125962600000001tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-60972553942159729752012-04-10T15:26:00.001-07:002012-05-14T15:32:25.449-07:00<div align="center">
<span style="color: #cc0000; font-family: Georgia,"Times New Roman",serif; font-size: x-large;"><b>V O G L I E </b></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>-<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Voglio la Redistribuzione delle Ricchezze. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">-Voglio che lo stipendio dellE castE venga livellato all'esigenza di aiutare il ceto medio (che è ormai quello più basso) a sostenere il carico fiscale che presto si abbatterà, portandoci alla povertà. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">-Voglio che il procuratore della repubblica veda ridursi lo spaventoso stipendio, che la cifra così ricavata venga spalmata nelle tasche degli operai, che con quei 100 euro in più potrnno fare la spesa, consentendo al mercato (e ai soldi) di girare. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">-Voglio che i proprietari di yaght dichiarino fino all'ultimo centesimo di quello che guadagnano, ( non i 15000 che dicono). Mi sembra lo soluzione più naturale.</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio la fine dei Monopoli, per incrementare il gioco economico in tutti i livelli sociali</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio che si faccia un passo indietro, perchè qualcosa si è rotto e lo dobbiamo aggiustare per andare avanti</span></b><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio che la gente delle grandi città specialmente del Nord, ritorni a fare la spesa tra i borghi, a portare il suo denaro al vicino di casa, al dirimpettaio, al collega. Voglio che ognuno mangi di quello che la sua terra offre, che significa km 0, drastico abbassamento dei consumi e dei costi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio vedere più ragazzi nelle piazze, non solo quando c'è da protestare, ma specie quando c'è da costruire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio che il Giornalismo rammenti l'originaria capacità critica che l'ha creato, che sia anch'esso al passo e che guardi al suo potere mediatico come mezzo per istruire: termini incomprensibili caratterizzano l'informazione di oggi (nonostante l'indirizzo popolare). Il danno non è l'uso di termini oscuri come Spread, bond, titoli di stato, assenza di liquidità, decreti etc..ma che essi non vengano mai significati, che nessuno li spieghi al popolo, che nell'ascolto del tg mentre pranza non capisce mai fino in fondo il vero stato delle cose. E non parliamo solo di "parole" ma di intere azioni, che rese oscure dal linguaggio istituzionale e politico, dal tono uguale per ogni tipo di notizia trattata, incantano e illudono il telespettatore di media-bassa istruzione, che semplicemente sente, ma non ascolta. Creiamo un pass-parteau che sia anello di congiunzione tra l'astruso impianto istituzionale e il "popolino", che va a votare, o che comincia a percepire la crisi solo adesso, dal sintomo più evidente della mancanza di liquidità. Informare è raccontare il mondo. Non limitiamoci alla cronaca per gli addetti al lavoro. La gente vera, i cittadini comuni, non sempre posseggono gli strumenti per comprendere come funziona il mercato, l'economia mondiale, europea e globalizzata. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio che il padre insegni al figlio il suo mestiere, che il retaggio di quanto nonni e padri hanno appreso dalla guerra, dalla resistenza, dal vivere alla soglia della sussistenza, dalla lotta sociale per la libertà, dalle file interminabili per prendere il pane con la tessera, siano il Vangelo d'oggi, l'addestramento per affrontare quello che ci attende. E col sorriso sulle labbra, che non è mancato mai ai nostri sopravvissuti, che meritano più rispetto e considerazione di quanto noi "scapestrati" ragazzi portiamo loro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">- Voglio che la gente Legga! che non si perda il piacere di scorrere gli occhi sull'inchiostro stampato su carta. Perchè a breve..la generazione nata quest'anno non farà in tempo a leggere il suo giornale stampato, se non quello ritrovato in cantina, conservato come ricordo.</span></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-64549840500240228192011-12-14T13:58:00.000-08:002011-12-20T03:37:06.701-08:00<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'ASSENZA DI UN TRENO SPACCA L'ITALIA</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5ozAPYRRr-JUEr0_rKy0e5vhjE1yeqiA8L5YxDgU9DtVFEJZkPIIMqhkuEAub7M4StMzlNDVmUXUYuj8H_B3u2xe9cuF9X0uLgCy2hyOzAg-62EYTkxwx9pPITw5wuMFoHhp5ED_iCEc/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5ozAPYRRr-JUEr0_rKy0e5vhjE1yeqiA8L5YxDgU9DtVFEJZkPIIMqhkuEAub7M4StMzlNDVmUXUYuj8H_B3u2xe9cuF9X0uLgCy2hyOzAg-62EYTkxwx9pPITw5wuMFoHhp5ED_iCEc/s320/images.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">A.V. :</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ferrovie ad Alta Velleità</span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><em>Alta velocità, alto prezzo, alto disagio, alta disoccupazione. La cronistoria dell'ultima traversata del treno notte Milano-Palermo. Il vero motivo della soppressione.</em></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">CASTELVETRANO 14 DIC 2011 - <strong>Non c'è stato un clima di sereno congedo al termine dell'ultima traversata del treno notte che fino al 10 dicembre, da anni ormai, univa la penisola, congiungendone le città da Nord a Sud.</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><strong>Secondo un comunicato di Trenitalia, il mantenimento delle vetture notturne sarrebbe insostenibile perciò, ecco che ben 1200 (all'inizio solo 800) dipendenti della cooperativa subappaltata del servizio cuccettista vengono messi sulla strada. Andando ad alimentare la folla di disoccupati, la maggior parte, di età già avanzata e quindi con meno prospettive di ritrovare un rimpiazzo. E il servizio al cittadino è così soppresso. Consideriamo chi è l'abituale passeggiero delle corse notturne e cioè che tipo di cittadino viene privato di un servizio di trasporto nazionale.</strong></span><br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong><a name='more'></a> E' donna, con una media di 57 anni, e viaggia da sola, cafrica di sporte e valigie ingombranti che approfitta del viaggio senza cambi per portare a destinazione la roba necessaria alla lunga permanenza. Ma c'è pure la coppia di anziani, gli uomini soli (i più agevoli durante la traversata). Le cuccette sono affollate. Quasi impossibile trovarsi ad affrontare un viaggio di 16 ore in solitudine. Anzi, la "convivenza" porta spesso piacevoli incontri e gli argomenti forniti dall'attualità e dalla politica offrono buoni spunti per sane conversazioni. Ci si incontra letteralmente su un treno a lunga percorrenza, dove gli spazi si condividono. Questo è l'ultimo viaggio che da decenni arrivava a Palermo da Milano e li vi faceva ritorno. Ma l'11 dicembre ha fischiato il suo ultimo arrivo alla stazione siciliana. Lo spirito dei passeggeri è subito invaso dalla piacevole ma nostalgica sensazione d'essere gli ultimi viaggiatori di un treno storico. Ci si chiede se la soluzione alla insostenibilità da parte dell'azienda del servizio notturno non poteva essere risolta con un aumneto del biglietto anche di 10-15 euro; in questo modo più di 1000 persone avrebbero mantenuto il proprio posto di lavoro e i cittadini con specifiche esigenze avrebbero continuato a beneficiare del celebre mezzo di trasporto. Ovviamente c'è un però: consultando il sito di trenitalia si può osservare che per raggiungere dal Nord Italia il capoluogo siciliano è possibile usufruire esclusivamente dei collegamenti freccairossa, che da Milano portano fino a Roma, dove si effettua il cambio su un frecciargento. Ginuti a Villa San Giovanni in Calabria ci si imbarca senza treno. Arrivati a Messina i passeggeri dovranno recarsi dal porto alla stazione con propri mezzi, per salire infine sul primo treno regionale con destinazione Palermo. Tutto ciò con i bagli al seguito. Sorge quindi spontaneo il dubbio, che è poi una mera deduzione, che trenitalia voglia approfittare dei forti tagli agli spostamenti notturni per puntare sull'alta velocità. Ad oggi un comune cittadino è nella pratica costretto ad acquistare un bilgietto di ben 150 euro per effettuare un viaggio con due cambi ( salire e scendere con sporte al seguito) da fare per di più su poltrona e senza cuccette. Costo e fatica maggiorati, spostamenti più ingombranti. Mi domando se davvero trenitalia guadagnerà da questa scelta: non credo che la nostra signora sui 50-60 anni o la coppia di anziani nonni intendano o possano affrontare i disagi che questa nuova predisposizione prevede. Resterà il ragazzo da solo, che molto probabilmente opterà per un volo aereo più economico e veloce. Rimane trenitalia con la sua velocità, che nel tentativo forzato di promuoverla, imponendola, l'ha solo resa antipatica ad un target di clienti tanto affezionati alla chiacchierata sincera che li accompagnava, al piacere di riconoscere dal paesaggio la regione che si percorreva e all'emozione di galleggiare sul treno una volta imbarcato. Il caro vecchio treno, luogo d'incontro e d'avventura, viene portato in rimessa, per dare ai mezzi dell'alta velocità, con i loro scomparti dove vige la regola del silenzio, l'ultima possibilità d'imporsi sul mercato. L'esperienza dell'ultima traversata non ha avuto però il sapore del congedo amicale. Oltre al pesante di ritardo di 3 ore e all'assenza prevedibile dei cuccettisti in sciopero (dunque senza assistenza e personale di riferimento), alle condizione igeniche precarie nei bagni, per mancanza d'acqua, allo stretto la nave predisposta all'attracco a in Sicilia non era ad attenderci. Altro cumulo di ritardo. Intanto alcuni, i più giovani proseguono con traghetti privati, non sapendo quando il mezzo sarebbe giunto. I viaggiatori già stremati si trovano a protestare, ma non c'è a chi rivolgerle le proteste. Immesso il treno sul binario siciliano (ce n'è uno solamente) la stazione di Palermo sembra sempre più vicina. Ma, superata la fermata di Patti, un'ondata di puzza di bruciato invade il treno, seguita poco dopo dall'arresto forzato del treno per via di una fitta nuvola di fumo che ha annebiato i passeggeri spaventati e ormai sfiniti. Come un miraggio, alle 19.30 gli sventurati riconoscono la stazione palermitana, metteno piede a terra promettendosi di non ripere la cattiva scelta. Amareggiati per il trattamento ricevuto.</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><strong>La mancanza di concorrenziale, l'effettivo monopolio di trenitalia nella gestione della rete ferroviaria nazionale rende il cittadino succube, ancora una volta. Ai piani alti l'azienda non si preoccupa dei disagi provocati con le sue scelte. Sta di certo pensando ad un'alta velocità che di alto ha solo il prezzo, nella convinzione che gli schermi tv, e gli altri servizi aggiunti per lo più superflui possano rappresentare la svolta dell'azienda. Ancora una volta la velleità dei servizi extra danneggia le semplici esigenze dei cittadini, che altro non chiedono di contenere i costi e affrontare spostamenti diretti. Per di più, l'alta velocità si arresta in Calabria, perchè la Sicilia ne è tagliata fuori, ancora una volta. Rammentiamo che quelli che percorrono la penisola dall'alto in basso, non sono i giovani rampanti, frettolosi, in giacca e cravatta che non vogliono essere disturbati, ma nonni, zie, famiglie intere, da sempre fedeli al mezzo ferroviario. Ma è certo, ormai anche loro dovranno "essere al passo coi tempi" come la società odierna pretende. Come trenitalia pretende.</strong></span><br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong></strong></span><br />
<span style="font-family: Verdana;"><strong></strong></span></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-36354502495030734712011-12-14T12:27:00.000-08:002011-12-14T12:27:55.672-08:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEvWyfUeRUXTk6i-aNxUGCa55YMjv-pHD6COIXL8EPbQ9To57QA6lkGfDUVB_aUSoUi_W6cE1axJCkMmLJD1ZfVBmq0Kqw4Oe9d1hE2xYFY4Ss5GvlvYvJjMfk_drYrmxD_IJ9EKAlBKE/s1600/DSCN1001.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEvWyfUeRUXTk6i-aNxUGCa55YMjv-pHD6COIXL8EPbQ9To57QA6lkGfDUVB_aUSoUi_W6cE1axJCkMmLJD1ZfVBmq0Kqw4Oe9d1hE2xYFY4Ss5GvlvYvJjMfk_drYrmxD_IJ9EKAlBKE/s400/DSCN1001.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #f1c232; font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-large;">Una mattina di dicembre siciliano</span></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-59292066762520688932011-12-05T11:08:00.001-08:002012-09-28T07:42:03.592-07:00<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: #741b47; color: white; text-align: center;">
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: large;"><b>UNA CRONISTORIA: LA VOCE DEL CITTADINO E' COSTRETTA A TACERE</b></span></div>
<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<span class="apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><b><span style="font-size: x-large;">Il fantasma del Difensore
Civico:<o:p></o:p></span></b></span></span></div>
<span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: x-large;"><b>
</b></span><br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<span class="apple-style-span"><span style="font-family: "Courier New",Courier,monospace;"><b><span style="font-size: x-large;">una presenza scomoda<o:p></o:p></span></b></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background-color: #741b47; color: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span class="apple-style-span"><o:p><span style="background-color: black; font-family: "Courier New",Courier,monospace; font-size: large;"><i>Le infinite procrastinazioni di un consiglio comunale disinteressato, portano al commisariamento per l'elezione. Una volta nominato, il difensore viene depennato dopo 40 giorni di attività. Ma i soldi per la sua retribuzione furono stanziati: dove sono finiti?</i></span></o:p></span></div>
<span style="background-color: black; color: white;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMKBKj8KMldd8xYN6jWyLwZwHE-Pf2aZ81oQHOPZHC4oZ4ovmYlk74pIp_HrOqC4pOrOIADs0hL-VcBVMnvHrfN3RtvfnzvJfjmO7dm3s60LVhTyXfFI-734GSyxcHXzTWeYO5eSdM7o4/s1600/dif.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="background-color: black; color: white;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMKBKj8KMldd8xYN6jWyLwZwHE-Pf2aZ81oQHOPZHC4oZ4ovmYlk74pIp_HrOqC4pOrOIADs0hL-VcBVMnvHrfN3RtvfnzvJfjmO7dm3s60LVhTyXfFI-734GSyxcHXzTWeYO5eSdM7o4/s200/dif.jpg" width="200" /></span></a><span class="apple-style-span" style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">7 LUGLIO 2010 - Viaggiando
su di un treno regionale dell’Emilia Romagna ho avuto l’opportunità di notare
una delle tante locandine pubblicitarie; stavolta però non si trattava dei
soliti e ripetuti spot. L’oggetto dell’attenzione del viaggiatore in questo
caso non riguardava l’evento tipico o il cosmetico più all’avanguardia come ci
si aspetterebbe, ma la promozione di una figura istituzionale. La novità mi
porta a soffermarmi meglio: la regione stava coscientemente sponsorizzando
l’attività di una istituzione tanto importante quanto spesso sottovalutata,
almeno dalle nostre parti. Già, poichè ciò che altrove viene promosso e
ritenuto giustamente opportunità di modernizzazione e garanzia
dell’imparzialità sociale, nelle nostre zone ci si preoccupa per di più di
tacerne accuratamente l’esistenza. Con l'art. 8 della Legge 142/90</span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Difensore_civico#cite_note-0#cite_note-0"><span style="text-decoration: none;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">[1]</span></span></a><span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">
la normativa europea e statale stabilisce l’istituzione di una figura garante
dei diritti del cittadino nei confronti dell’amministrazione pubblica: il
difensore civico. Costui può segnalare di propria iniziativa od in seguito ai
reclami pervenuti dai cittadini, disfunzioni, inadempienze, ritardi ed iniquità
che dall’attività gestionale di comuni, province e regioni possono emergere;è
questa la figura istituzionale su cui il cittadino conta per la difesa dei
propri diritti nei confronti di chi lo governa.</span></span><br />
<span style="background-color: black; color: white;"><a name='more'></a></span><span class="apple-style-span" style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"> Il suo è un potere più politico
che giuridico, nel senso che può fare pressioni sui responsabili degli uffici
pubblici affinché conformino la loro azione a quanto stabilito dalla legge,
facendo presente che in caso contrario il comportamento illegittimo verrà
denunciato all’organo politico dell’ente . L’esercizio di questa funzione
prospetta un costante monitoraggio dell’operato delle amministrazioni da parte
del difensore, che diventa così un concreto punto di riferimento per tutti i
cittadini, i quali ,spesso lontanissimi dalle oscure e complesse realtà burocratiche,
trovano nel difensore una valida guida per la risoluzione di problemi e
difficoltà che scaturiscono direttamente dalle inadempienze e/o dalle
disattenzioni degli enti pubblici. Una presenza tanto valorosa e talvolta anche
scomoda si capisce essere sostanzialmente necessaria all’intermo di una
organizzazione sociale che sia democratica. Il difensore civico presta la sua
voce a chi non ce l’ha, a quel cittadino
“isolato” ed estraniato dalla sfera decisionale e amministrativa del proprio
territorio; quella voce che è sempre da interpretare come la possibilità di
tradurre l’errore in correzione, un disagio in un miglioramento delle condizioni
in cui ognuno di noi vive. Ma così non è. Dalle nostre parti la voce del
cittadino viene intesa troppo spesso da funzionari ed impiegati solo come un
inutile polemica e talvolta ci si trova ad essere persino beffeggiati per aver
posto una domanda in più o per aver chiesto maggiori chiarimenti. Ovviamente il
nostro difensore non potrà entrare nel merito di queste faccende, poiché queste
stanno all’educazione ed alla intelligenza degli stessi funzionari. Dunque se
così fosse ci si potrebbe aspettare un progredire graduale,che parta dal basso
e cioè dalla presa di coscienza delle reali difficoltà che quotidianamente il
cittadino comune si trova ad affrontare e che, come dovere, dovrebbe essere
tenuto a manifestare presso l’ufficio del difensore della cittadinanza,
affinché trovi delle soluzioni presso chi di dovere. In origine questa figura
istituzionale prese il nome di Obunsdam, che nella Svezia del 1809 appena
insorta contro la monarchia spiegava a pieno il ruolo che il funzionario
avrebbe dovuto ricoprire: seguendo l’etimologia, egli doveva essere un “uomo
che funge da tramite”, il mezzo di comunicazione cioè tra la città e il suo
governo. Questo difensore è perciò in primis simbolo di democrazia:
l’istituzione di questa figura competente implica inequivocabilmente la
presenza effettiva della classe governante, il suo “esserCi” fra i cittadini e
soprattutto il suo essere disponibile e pronto all’incontro con tutti coloro
che essendo liberi cittadini ed elettori meritano in quanto tali tutta
l’attenzione possibile. Ma c’è un ‘però’: la cara finanziaria 2010 prevede la
riduzione del contributo ordinario di base agli enti locali per gli anni 2010,
2011 e 2012 in misura pari a 12, 86 e
118 milioni per i comuni; a differenza dell’emendamento precedente formulato in
termini facoltativi, questo obbliga i comuni alla soppressione di una serie di
organismi, tra cui proprio quello del difensore civico. A parer mio una grave
perdita per la cittadinanza tutta; una realtà che appare ancora più assurda
qualora ci si voglia soffermare sul fatto che, secondo la stessa fonte, mentre
i contributi per gli enti locali diminuiscono, s’impennano quelli stanziati per
il sostentamento delle emittenti radio-televisive. Quindi, a quale esigenza
dare la precedenza? Al bisogno repentino d’ingurgitare film, telefilm,
realty in alta definizione? O alle
carenze, alle preoccupazioni e ai disservizi che un cittadino deve sopportare,
perché si è privi di una figura tutelatrice? Pensandoci bene però, in fondo questo
non è un problema che ci riguarda; perché a quanto pare la nostra
amministrazione comunale si è già preoccupata tempo addietro della nomina di un
difensore civico, ma pure di renderne infruttuosa e praticamente impossibile
l’elezione finale.<o:p></o:p></span></span></span></span></div>
<div style="background-color: #4c1130; color: #d5a6bd; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: #4c1130; color: #d5a6bd; font-family: Verdana,sans-serif; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><st1:personname productid="La Statuto" w:st="on"><span class="apple-style-span">La Statuto</span></st1:personname><span class="apple-style-span"> del Comune di Castelvetrano prevede l’istituzione di
questa figura. Nel 2005 si svolge regolare concorso per titoli e tra tutti i
partecipanti aventi i titoli richiesti vengono estratti a sorte 5 nominativi,
tra cui il Consiglio doveva nominarne uno come Difensore Civico. Dopo
tantissime (circa 30) e costosissime sedute Consiliari (ogni Consigliere viene
pagato a gettone di presenza per circa 70 euro di allora e i consiglieri
erano sempre presenti in numero di trenta! - cioè 2.100,oo euro a seduta, per
un totale di 21.000,oo euro!!) non si
riesce a nominare tale figura perchè ognuno dei candidati non giunge mai ad ottenere
la maggioranza assoluta presso i consiglieri; questi, mirando alla tutela dei
preziosi interessi personali che dietro questa elezione si celavano,
pretendendo ognuno l’elezione del proprio “preferito”, resero impossibile un felice esito. Per tale motivo, in
sostituzione del Consiglio Comunale inadempiente, <st1:personname productid="la Regione" w:st="on">la Regione</st1:personname> nomina "un
commissario ad acta", un Funzionario Regionale che si sostituisse al
Consiglio solo per la nomina del Difensore civico. Si giunge così dopo infinite
procrastinazioni all’elezione di uno dei candidati. Ma, la poca
professionalità del commissario ad acta, che non redige in modo regolare
l'atto di nomina, permette a due degli altri sorteggiati di presentare ricorso
al TAR, presso cui la appena nominata ottiene la sospensiva della opposizione e
quindi viene immessa in servizio. Ma dopo 40 giorni i due oppositori ottengono
Sentenza del TAR a loro favorevole solo ed esclusivamente per un vizio (un
errore) formale dell'atto di nomina e le mansioni del difensore civico
vengono così sospese. Da allora non se ne è più parlato, ovviamente; il
carattere imparziale del difensore eletto inoltre si mostrava agli occhi della
maggioranza fin troppo equanime per poterne trarre dei vantaggi; quindi perché
non soggiacere, evitando la fatica di un ulteriore elezione? Si è preferito
invece fare ricorso aggrappandosi all’unica motivazione possibile, ossia un pretestuoso errore di
forma.<o:p></o:p></span></span></span></span></div>
<div style="background-color: #4c1130; color: #d5a6bd; font-family: Verdana,sans-serif; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span class="apple-style-span"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Non
so se faccia più onore parlare di incapacità comunicativa e di risoluzione tra
i consiglieri inabili nel mettersi d’accordo dopo estenuanti e ripeto,
costosissime, sedute o </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">della amarezza
del cittadino, </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">defraudato da un banale
errore di forma e non di sostanza. Chi si oppose a questa nomina ufficialmente
valida e già avviata alla sua funzione di sostegno e tutela della cittadinanza,
lo fece secondo pretesti, ottenendo deludenti risultati: la nominata viene
sospesa e nessun’altro ancora riuscirà a prenderne il posto nella difesa dei
diritti dei cittadini. E qui mi domando: “chi ci ha rimesso?”. Di certo non i
Consiglieri che il loro gettone a seduta lo hanno intascato; tanto meno Sindaco
ed amministratori pubblici che nel difensore vedevano una scomoda e scocciante
presenza. Ci rimette il cittadino libero! Colui che non sa a chi rivolgersi per
proteggersi da atti, fatti e comportamenti nati da una “cattiva
amministrazione”, che abbiano violato, trascurato o compromesso i suoi
interessi legittimi. E’ con queste prerogative che l’uomo comune scopre di
doversi rivolgere ad amicizie e aderenze politiche per non soccombere e chi non
le ha infatti soccombe. E pensare che la difesa dei diritti umani è essa stessa
un diritto già acquisito, che fa parte del nostro essere cittadini italiani, ma
finisce qui per ridursi e mascherarsi in “scambi di favori”, piuttosto che
essere affidata al lavoro di chi per quanto stabilito dalla Legge è lecito che
se ne occupi. Il rischio da evitare, probabilmente, è il solito, ovvero
che la politica - e l’amministrazione – fagociti e trasformi in
quello che più le conviene anche le migliori intenzioni: non solo dal 2005 </span><st1:personname productid="la Pubblica Amministrazione" style="background-color: #4c1130; color: #d5a6bd; font-family: Verdana,sans-serif;" w:st="on">la Pubblica Amministrazione</st1:personname><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
non ha nominato alcun difensore civico, sottraendo alla cittadinanza un
servizio prezioso e qualificato, ma la cosa preoccupante è che i costi del
Difensore Civico erano già stati stanziati ed immessi in bilancio! Ovvero, i
fondi stanziati per il sostenimento di tale figura professionale dove sono
andati a finire? Dove e per cosa sono stati stornati? Forse in qualche
"fistino" o "gita del Sindaco con tutta la sua corte per un
gemellaggio, poniamo, con gli italo-americani di New York?</span><o:p></o:p></span></span></span></span></span></div>
Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-81472190272726724652011-12-05T10:29:00.001-08:002011-12-05T11:19:31.968-08:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/gQOJl79xVcE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: #7f6000; color: #fff2cc; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif; font-size: x-large;">Spezzone relativo al ruolo della protezione civile nel nostro paese tratto dal film Draquila di Sabina Guzzanti</span></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-60005465769140863542011-11-30T14:15:00.001-08:002011-12-05T11:18:17.137-08:00<div style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="clear: both; text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-large;">ASPETTANDO NATALE...</span></strong></div>
<div style="clear: both; text-align: right;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL0ZKi0IQRX7axfWSAkF4UVzJ33zxBvr-W9xjsTK-4AHqpr9UKM_1l53h-svpBakgLy2zs0GAMHgOuBoj5pFzkeX7yz3cq0j5XK7QdlJP2leOGP8-6ur43_7wpFqhGrzlhN7CQ1t9hLuQ/s1600/vauronat.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL0ZKi0IQRX7axfWSAkF4UVzJ33zxBvr-W9xjsTK-4AHqpr9UKM_1l53h-svpBakgLy2zs0GAMHgOuBoj5pFzkeX7yz3cq0j5XK7QdlJP2leOGP8-6ur43_7wpFqhGrzlhN7CQ1t9hLuQ/s400/vauronat.jpg" width="400" /></a></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-74053284385933153452011-11-28T14:46:00.001-08:002011-12-05T11:16:49.187-08:00<span style="color: magenta; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;"><strong><u>Verità a fumetti!</u></strong></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzgBbGF8KUc19UwGLqwoQlvnpZV68Ti7T-4bdE-fNQlVn7DsmxRyiUQqrE-A_A7ZlznTuCuMuAYDQ_ARSPgMk0HviwBhjcHS67qqM13lwYjTulS5x0kMEW60Rm66pvCk7cyuD5nffa4TY/s1600/verit%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzgBbGF8KUc19UwGLqwoQlvnpZV68Ti7T-4bdE-fNQlVn7DsmxRyiUQqrE-A_A7ZlznTuCuMuAYDQ_ARSPgMk0HviwBhjcHS67qqM13lwYjTulS5x0kMEW60Rm66pvCk7cyuD5nffa4TY/s400/verit%25C3%25A0.jpg" width="400" /></a></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-65794073709139896312011-11-27T13:28:00.001-08:002011-12-20T03:36:42.916-08:00<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;">Ho rispolverato un vecchio articolo sulla mia cara <strong><em>Selinunte</em></strong>. E' stato l'accenno al soffocante abusivismo edilizio a farmene ricordare l'attualità. Anzi, di ciò che abbiamo osservato nel 2007, oggi ne affrontiamo <strong>le conseguenze.</strong></span></span> </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEity0QbquNYGXAuMeVZMp6j9MKISQKe57u_J8NbmMywZHTGQB6AWwJadBdCyHttffguQBAeNd2UUa3B2hg6YSGcbvJGoGSJKE_Fr4k6qz9kjbWV_wsZYAhoisMI6mXFQu163hPMj4VyDdM/s1600/lido.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEity0QbquNYGXAuMeVZMp6j9MKISQKe57u_J8NbmMywZHTGQB6AWwJadBdCyHttffguQBAeNd2UUa3B2hg6YSGcbvJGoGSJKE_Fr4k6qz9kjbWV_wsZYAhoisMI6mXFQu163hPMj4VyDdM/s320/lido.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">Che fine ha fatto Selinunte?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">CASTELVETRANO 29/10/2007 - La risposta di noi giovani è
chiara: la nostra cara borgata è ormai caduta in uno stato d’abbandono. Lo
scenario che si trova è sconfortante: case disabitate o sfitte per lo più fanno
da contorno alla desolazione;le organizzazioni alberghiere pullulano nonostante
l’assenza di servizi e strutture atti a supportarli; al di là dei ristoranti e
di un paio di pub, le attività commerciali sono inesistenti, e soprattutto
viene da chiedersi:”dov’è finita la gente?”</span><br />
<span style="font-size: large;"><a name='more'></a>.Già, questa è la domanda più
ricorrente. Siamo nel pieno della stagione estiva e quello che resta
dell’animata borgata di qualche anno addietro, sono solo pochi affezionati
frequentatori, che nulla possono fare per l’incremento delle attività
socio-culturali ed economiche del paese. Che dire, sarà perché ormai Selinunte
è stata definita nel suo ruolo, quello di fare “da ricovero per la stagione
estiva”;tranquillità e silenzio <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>devono
essere le parole d’ordine: un “mortorio” in gergo giovanile. Così Selinunte
viene scartata dalle mete d’attrazione possibili, e la massa, inclusi gli
stessi fedeli selinuntini, si vedono costretti ad optare per località come Tre
Fontane, favorendo così altrove il girare dell’economia. Solo pochi di noi
ragazzi non vogliono cedere alla smania di dover “espatriare” dalla nostra
borgata, per preferire mete oggettivamente più capaci nel promuovere servizi ed
eventi.. La mancanza di un’efficace cultura del turismo gioca la sua parte: il
nostro amato Parco Archeologico registra circa 600.000 visitatori l’anno e tutti
questi che fanno dopo le dovute escursioni? Una fugace visita al litorale di
Marinella e poi pronti per ripartire: il cosiddetto “turista mordi e fuggi”; o
se finisce meglio il turista opta per l’alloggio in uno dei tanti alberghi,
entro cui rimane per l’assenza di strutture d’intrattenimento, eventi e simili.
Dobbiamo chiederci: “Che cosa offriamo?”;“Poco e nulla”, rispondiamo noi.
Mostri architettonici al posto di ipotetici belvedere, interessi personali al
posto di una buona strategia turistica. Ma questa non vuole essere una critica
fine a se stessa. Fare di Selinunte una piccola “Perla” come lo è Taormina non
è impossibile, proprio grazie alle risorse che per natura essa ci offre. Il
litorale con la sua visuale unica ed inestimabile sul Parco dovrebbero essere la
prima attrazione, ma ciò è reso difficile dall’ingombrante presenza di case
sulla spiaggia che un’incosciente amministrazione ha reso possibili, ancora una
volta preferendo l’interesse singolo a quello pubblico. La rabbia è forte. I
prezzi d’affitto salatissimi rendono la zona ancora meno frequentata e vissuta;
e quindi perché non creare degli accordi con i proprietari delle abitazioni,
che facciano abbassare gli importi facilitando così la “ripopolazione” della borgata?
Oppure approntare licenze a basso costo per rianimare l’offerta commerciale. La
considerazione, l’interesse e l’impegno della nostra amministrazione è qualcosa
che noi giovani pretendiamo, perché la stagione estiva selinuntina non può
ridursi ad una passeggiata serale e alle 11 tutti a nanna, né si può credere
che basti attrarre migliaia di persone nelle 4 sere dei giochi pirotecnici, mentre
invece nei giorni rimanenti il paese ne ospita nemmeno un centinaio. Bisogna
iniziare da servizi e strutture (culturali, sportive e ricreative) e da una
buona strategia pubblicitaria. Basterebbe dare vita a qualcosa di nuovo per attirare
l’attenzione:abbattiamo le dune, riapriamo la vecchia stradina che da poco
sopra il lido Zabbara portava fin sotto l’acropoli o creiamone una nuova con
pista ciclabile che consenta il raggiungimento veloce e facilitato della
vicinissima Triscina; organizziamo un Festival musicale con il quale
coinvolgere la miriade di band locali, che molto influiscono nel sopraggiungere
di giovani;proviamo a dare una svolta, non c’è nulla da perdere!Ma alla base di
tutto sta l’interesse, se manca quello manca tutto. Questo è l’appello di una
ragazza che in questo territorio è cresciuta e che come tanti è stanca di
questo abbandono.<o:p></o:p></span></div>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-911466122148236719.post-30502117982520381632011-11-26T01:57:00.001-08:002011-12-05T11:34:23.474-08:00<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;"><span style="font-size: large;">ASPETTANDO
LA RESURREZIONE<o:p></o:p></span></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: large;">La Storia:
“Pagare e sorridere”!</span></span></span><br />
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUdt2RMVshJ7q55Uuqi8Drn2Q3C1tcs0ny886Uluf5HVD69VFdkVVfDAyw5LzuGs-FOty8vxFAJDJ54TLM811dNd0JUB41EcnvPsrM04GXNsqbaSy6sNbRv-reqbNfRiUeQ-4KrAe7onU/s1600/images2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUdt2RMVshJ7q55Uuqi8Drn2Q3C1tcs0ny886Uluf5HVD69VFdkVVfDAyw5LzuGs-FOty8vxFAJDJ54TLM811dNd0JUB41EcnvPsrM04GXNsqbaSy6sNbRv-reqbNfRiUeQ-4KrAe7onU/s200/images2.jpeg" width="130" /></a><span style="font-family: Calibri;"><span style="font-size: large;">Non B., non Monti: saranno gli italiani a foraggiare
l’impero finanziario in panne. “Noi la crisi non la paghiamo”, forse.<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="font-size: large;">16 Novembre 2011. Si chiude oggi
il primo capitolo di quella che Benigni ha declamato a tutta Europa come <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la Resurrezione dell’Italia. Mario Monti ha
ufficialmente presentato oggi i membri del suo governo tecnico, al seguito la
cerimonia. Il “no” alla partecipazione del mondo politico a questa nuova e
delicata fase è stato netto e senza discussioni. Come dire: “Un governo, se
deve essere tecnico, allora deve essere fatto dai tecnici”; la retorica faziosa
e l’immobilità dei<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>politici si faccia da
parte una buona volta e lasci il posto<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>alla professionalità dei tecnici preparati. Ma cosa c’è voluto per voltare
pagina? Il monito da parte dei leader europei sulla nostra credibilità
inesistente, e la conseguente presa in giro? No, non è bastato. Le infinite
polemiche di un’opposizione che altro non proponeva<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le
dimissioni di un Premier in fase di discesa? Figuriamoci! Neppure l’aver
sfiorato “L’orlo del baratro”, come profetizzato da un’ accorata Marcegaglia,
in una crisi finanziaria mondiale che porta spread da paura e titoli in borsa
demoliti, ha potuto operare per il riassesto del sistema governativo del nostro
paese. Alla fine, come in un qualsiasi “grande impero” che si rispetti,
l’inizio della fine nasce dall’interno, dagli otto traditori (e più) che per un
pugno di voti hanno determinato la sfiducia al governo di un premier che già
sul nascere avere manifestato instabilità. L’indomani dell’annuncio dell’ancora
premier, Berlusconi, mi trovavo a Roma e quello che respiravo era <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un sentimento di “ripartenza”, di liberazione.
Per quanto l’amicizia di Monti con le banche possa destare dubbi, un peso intanto
ce lo siamo tolti: quello cioè di essere rappresentati da un leader che non ha
le capacità di trasmettere la sicurezza e appunto la credibilità necessarie ad
un paese in crisi. Già perché per risanare la nostra economia, bisogna
innanzitutto trasmettere al mondo l’immagine di una nazione che si prenda sul
serio e che sappia giungere a soluzioni anche immediate e radicali. Ma,
barzellette e procrastinazioni erano all’ordine del giorno. Il governo partito
oggi è fatto di persone che non hanno mai sperato nel lustro delle copertine e
che non vantano di essere protagonisti del gossip in voga. Che già questo sia
un certificato di garanzia, al cospetto dell’andamento generale della vita
politica? Non ci resta che sperare ed essere fiduciosi nei riguardi nel nuovo
governo. E’ vero che i governi tecnici non hanno buona reputazione, visti i
precedenti storici; ma è pur vero che un governo immobile, come si è dimostrato
quello di Berlusconi negli ultimi mesi, incapace e impossibilitato di varare le
norme sulla stabilità tanto attese dall’Europa, era insostenibile. Corrado
Passera è il nome che fa storcere la bocca a chi vede in questo esecutivo
un'ingombrante presenza del mondo finanziario: Passera è bocconiano, come
Monti, ma soprattutto è Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, seconda banca
italiana. Una carriera, la sua, a lungo sotto l'ala debenedettiana. Gli è stato
attribuito un dicastero fondamentale: sviluppo economico, infrastrutture e
trasporti. Tre le donne in carica, la prima cui è stato affidato il ministero
della giustizia. Contiamo adesso su un governo che porterà a termine la
legislatura andata a male, fino ad aprile 2013. Soprattutto contiamo
sull’apertura di una nuova fase governativa, che elabori le riforme necessarie
ad accogliere le nuove elezioni. Oltre che dell’imminente allarme economico, è
inevitabile augurarsi che ci si occupi di una nuova legge elettorale, che
allontani il fantasma della ventennale governace berlusconiana, per consentire
l’aprirsi di una nuova generazione politica. Se poi Mario Monti ed il suo staff
volessero anche occuparsi dei tagli alle spese della politica, riducendo gli
stipendi esorbitanti di una casta sfacciata, si garantirebbe un’uscita di scena
trionfale. Forse solo lo sfacelo potrà riportare il paese alla tanto attesa
Resurrezione. Forse solo la presenza di tecnici misconosciuti e l’assenza di
politici “appoltronati” ci offre l’unica possibilità di ripartire, perché fino
a quando saranno sempre gli stessi privilegiati a decidere per le proprie
poltrone, si assisterà ad un circolo vizioso inguaribile. Nella speranza che la
preparazione tecnica si traduca nella pratica con soluzioni valide, un pizzico
di polemica va a tutti quelli che speravano in un miracoloso e improvviso
rialzo delle borse all’indomani dell’annuncio del Monti-premier. La crisi
economica e finanziaria è mondiale e in questo scenario l’Italia svolge un
ruolo importantissimo, tanto da portarsi dietro anche i destini del vecchio
continente come del nuovo, e del Giappone stesso. Come ha dichiarato Olli Rehn,
commissario europeo per gli affari economici e monetari: “L’Europa non ha
compreso da subito l’importanza del legame tra le loro economie, la loro
interdipendenza, ed è stata troppo lenta nell’elaborare un programma anti-crisi
da attuare fin da subito”. E parlare della possibilità di abbandonare l’euro mi
fa ridere. Tornare indietro, perché non si sa andare avanti: come dire ad un
bambino di tornare sul passeggino perché è caduto al primo tentativo di
camminare. Guardiamo avanti, godiamoci la tanto agognata fase liberatoria.
Nella storia le crisi economiche si sono sempre alternate a fasi di
straordinario benessere; è questa la macchina che muove il mondo, sin prima
della capitalizzazione. E mai, in alcun Regime, in alcun impero, si è battuta
la crisi miracolosamente, senza recare danno ad alcuno. Sono sempre state le
fasce basse della popolazione a pagare per il rilancio dell’economia. E non
sarà diverso neppure questa volta. Elaborare un corretto piano d’azione
anti-crisi, da togliere dal cassetto in caso di allarme, sarebbe stata la
soluzione, ritornando alle parole di Rehn. Avrebbe dovuto essere appannaggio
del governo Berlusconi e della Commissione Europea, anch’essa ritardataria. Ma
si sa, non è il governo a fare la crisi ( certo, in Italia si sperpera per il
mantenimento di una casta davvero ingorda), e neppure esiste un governo in
particolare capace di risollevare un paese affossato nella crisi globale. Non è
il fallito governo Berlusconi, non sarà il neo-governo Monti; saranno gli
italiani a foraggiare l’impero finanziario. E lo stampo bancofilo del sistema
Monti preannuncia una serie di stangate fiscali non indifferenti. Ma non
allarmatevi, è naturale, è storia. “Noi la crisi non la paghiamo” recita il
celebre slogan degli indignati. Concordo con loro, in pieno. O almeno vorrei.
Già, perché so che la crisi la pagheremo eccome, e fino all’ultimo centesimo.
Adesso possiamo solo godere di un’assenza, quella del presidente dimesso,
respirando così un’aria ricca di rinnovata dignità. Dignità, già. Almeno con
Monti sono lontani i tempi delle grossolane figuraccie a Bruxelles e non solo.
Per fortuna permane la Lega Nord, con cui non si smetterà mai di ridere.
“Governo Monti? No! Passiamo all’opposizione”. Dichiarazione-chiave per comprendere
il pensiero politico leghista, straordinariamente coerente e autonomo. Dopo
anni di scontri ideologici in primis, di pareri inconciliabili, si diventa
fratelli. Come dire: il diavolo che fa la doccia con l’acqua santa. Povera
Italia: ma povera per davvero! Come ci insegna la storia, saranno i tuoi figli,
gli italiani di ogni giorno, oggi precari, oggi disoccupati e indebitati, a
lottare per te, per la tua Resurrezione, stavolta.<o:p></o:p></span></span></div>
<blockquote class="tr_bq">
</blockquote>Tiziana Messinahttp://www.blogger.com/profile/06293051200565383326noreply@blogger.com0